La Gazzetta dello Sport

Milano fa 116 punti «Senza l’ansia sappiamo volare»

●L’Olimpia dilaga con Sassari. Pianigiani: «Bene così, bisogna costruirci una corazza per il futuro»

- Vincenzo Di Schiavi MILANO

«Anch’io ho messo troppa pressione alla squadra. E un po’ ovviamente se la sono messa loro. Comprensib­ile: un gruppo nuovo, la voglia di far bene in Eurolega e l’esigenza di centrare gli obiettivi in Italia. Con Kaunas, per esempio, dovevamo vincere a tutti i costi. Stessa cosa con la Stella Rossa e in Coppa Italia. La squadra però ha reagito male all’ansia. Bisogna ritrovare il gusto della vittoria perché non è mai scontata. Bisogna creare un guscio impermeabi­le, accettare i veleni delle sconfitte e poi sputarli fuori. Qui non c’è menefreghi­smo o gente che non ci tiene. Dobbiamo farci la pelle, costruirci una corazza per il futuro». Pianigiani va oltre i numeri di una vittoria spettacola­re spiegando, fors’anche a se stesso, i recenti flop di questi primi 6 mesi di passione.

ANIMA Milano ha dato un assaggio di quello che potrebbe fare con la mente sgombra e l’anima leggera. Alla fine sono 116 punti, 91 nei primi tre quarti, soffrendo solo a cavallo dei primi due periodi in cui Sassari, con tanti gregari, trova l’unico quintetto difensivam­ente presentabi­le e piazza un break di 17-4 che vale l’isolato vantaggio (35-34), prima della mattanza. Il nocciolo della questione forse sta tutto lì: l’Olimpia è la prima nemica di se stessa. Senza Theodore (e M’Baye), Cinciarini si piazza in regia macinando per gli altri: Goudelock, Jerrells, Kuzminskas, Micov. E poi ci sono i due lunghi: nessuno ha la potenza di fuoco della coppia Tarczewski-Gudaitis, i quali mai e poi mai devono essere sacrificat­i sull’altare del turnover. Quando l’Emporio scarica a terra tutti i suoi cavalli il rumore è assordante. Tocca pure il +28, affettando la tenera difesa della Dinamo, che trova un senso solo nelle prestazion­i di Bostic e dell’ottimo lungo di scorta Tavernari. «Un unico sussulto nei primi 15 minuti – ammette il coach sassarese Pasquini –, poi abbiamo mollato e la ripresa è stata senza storia. Pessima partita. Sono rimasto sorpreso perché non mi aspettavo una prestazion­e così moscia. Il fatto che ora siamo in tanti deve diventare un vantaggio in termini di energia e non può essere un limite».

RITMO Milano decolla quando Pianigiani getta di nuovo nella mischia Cinciarini e Goudelock al fianco di Jerrells. Sassari crolla davanti al ritmo imposto dai tre palleggiat­ori che producono su vasta scala. Alla fine sono 6 i giocatori in doppia cifra in una vigorosa espression­e di potenza offensiva. «Ci siamo passati la palla – prosegue Pianigiani – costruendo sempre buoni tiri. Lo avevamo fatto anche con l’Efes ma avevamo ancora un po’ di scorie e la palla non era entrata con questa facilità. Abbiamo prodotto una partita molto buona contro una squadra che ha tanta qualità. Ora ripartiamo per un nuovo tour de force, ci aspetta un periodo molto complesso: sette partite, tra campionato ed Eurolega, in poco più di dieci giorni, a cominciare dalla trasferta di Mosca».

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