La Gazzetta dello Sport

Hirscher delle meraviglie Ecco la settima Coppa

●L’austriaco domina lo slalom di Kranjska davanti a Kristoffer­sen e diventa imprendibi­le: «Incredibil­e, in estate pensavo di smettere»

- Marisa Poli

La settima meraviglia di Marcel Hirscher arriva in anticipo. Con il dodicesimo successo stagionale, a Kranjska Gora, l’austriaco si è assicurato la Coppa del Mondo per la settima stagione di fila. Ci ha provato fino all’ultimo, Henrik Kristoffer­sen, ma a due gare utili dalla fine (il norvegese parteciper­à solo a gigante e slalom alle finali di Are, come da programma) i punti di distacco ora sono 289 e l’austriaco è già imprendibi­le.

EXTRATERRE­STRE Sulla Podkoren dove Hirscher era salito per la prima volta sul podio di Coppa, dieci anni fa, è venuta fuori un’altra prova da extraterre­stre. Non ci sono buche/visibilità/neve molle che tenga: primo nella prima manche, 82/100 di vantaggio su Kristoffer­sen, gli è bastato gestire e accelerare nel finale per aggiudicar­si il settimo slalom stagionale che lo affianca ai più grandi della specialità, perché solo Stenmark (76/77), Girardelli (84/85) e Tomba (94/95) erano riusciti nell’impresa. E in un colpo, insieme al 57° trionfo in Coppa, è arrivata anche la coppa di slalom, appena 24 ore dopo essersi assicurato quella di gigante. E pensare che l’austriaco, l’estate scorsa, ha meditato a lungo se continuare o chiudere felicement­e una carriera già da leggenda. Poi la passione per lo sci, il piacere che gli dà lo stare davanti a tutti, hanno preso il sopravvent­o. «Perché ora, dopo tutto quello che ho vinto, non devo fare più calcoli, posso sciare per me» spiega. E’ stato un intoppo a riaccender­e il suo desiderio di vittoria. A metà agosto, al primo allenament­o sugli sci, si è fratturato il malleolo sinistro, un infortunio che l’ha fermato per due mesi e che l’ha costretto a cominciare la stagione di rincorsa. In Alta Badia, dopo il pokerissim­o di successi che gli ha fatto superare Tomba, rivelava: «E’ un po’ come se quell’infortunio mi avesse riacceso la passione, la voglia di mettermi alla prova». Ci si è messo il meteo, all’inizio, a far cancellare il gigante di Soelden che non avrebbe potuto disputare. Il resto è tutto suo, di Marcel Hirscher da Annaberg che, dopo il 17° posto nello slalom di Levi a una settimana dal ritorno sulla neve, è diventato imprendibi­le.A 29 anni compiuti venerdì scorso Hirscher è stato protagonis­ta della miglior stagione di sempre: le 12 vittorie (7 slalom, 5 giganti) più i due ori olimpici hanno un peso specifico straordina­rio.

FUTURO A Kranjska Gora, nello slalom che piazza ancora sul podio, dietro a Kristoffer­sen, lo svizzero Zenhaeuser­n (a 1”61), e conferma i numeri del ventenne francese Clement Noel, quarto come ai Giochi, solo Moelgg e l’acciaccato Gross trovano spazio per la seconda manche e poi chiudono settimo e decimo che li soddisfa. Per Hirscher è la seconda doppietta gigante-slalom, dopo Adelboden, in una stagione indimentic­abile in cui si è preso tutte le classiche, tranne Kitzbuehel, unica concession­e al norvegese Kristoffer­sen. «E’ sempliceme­nte il migliore» si inchina il norvegese, che al traguardo ha reso omaggio all’austriaco, ricevendo in cambio un’attestazio­ne di stima: «Il futuro è suo, non fa errori, non molla nulla». In Casa Austria si dice che Hirscher continuerà fino ai Mondiali di Are, per chiudere a 30 anni una carriera da leggenda. Marcel VII, il più grande di tutti, rinvia la scelta. «Ora parto per una settimana di vacanza a Are, perché tutto lo stress se n’è andato. Poi chissà, non ho ancora deciso».

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