Astori, oggi c’è l’autopsia Minuto di silenzio in Europa
Giovedì funerali a Firenze. Il 3-4 aprile recupero del 27o turno
Un’immagine di Davide con la compagna Francesca
Davide Astori è morto nel sonno, su questo non ci sono dubbi. Ma è possibile dire perché? O si è trattato solo di una tragica fatalità? L’autopsia, in programma questa mattina all’ospedale Santa Maria della Misericordia, dovrà rispondere a queste due fondamentali domande. Intanto il procuratore capo Antonio De Nicolo ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. Un atto dovuto, spiega il magistrato, «per appurare se ci sono responsabilità da parte di chi lo seguiva nell’attività agonistica». Con gli esami tossicologici si cercherà anche di stabilire l’eventuale presenza di sostanze dopanti.
SPECIALISTA Il medico legale della Procura, Carlo Moreschi, sarà affiancato dal professor Gaetano Thiene, 71 anni, ordinario di patologia cardio-vascolare dell’università di Padova. Un luminare di fama internazionale. È stato lui, nel 2012, a fare una fondamentale scoperta sul fronte della prevenzione della «morte cardiaca improvvisa», una delle malattie più sconvolgenti, che cancella giovani vite senza il minimo preavviso. Il suo gruppo di lavoro ha identificato un nuovo gene della malattia che colpisce sportivi di tutti livelli, dagli amatori ai professionisti, provocando ogni anno due morti ogni 100 mila persone sotto i 35 anni. La stessa patologia che ha portato alla morte Piermario Morosini e il pallavolista Vigor Bovolenta. Su 600 disturbi studiati da Thiene, un quinto risultava affetto da cardiomiopatia aritmogena: fino a quel momento, in metà dei casi non si riusciva a capire come nasceva il problema. Insomma, la Procura di Udine vuole andare sul sicuro: «Faremo il massimo per chiarire cosa è successo», spiega De Nicolo, che non nasconde di essere rimasto sconvolto dalla vicenda: «Ho una figlia quasi coetanea di Astori e mi sembra inconcepibile l’idea che si possa morire così a 31 anni. E penso a quella povera bambina». Poi aggiunge: «Aspettiamo l’autopsia per fare previsioni, si potrebbe anche chiudere con un’archiviazione come è successo tre anni fa nel caso di un calciatore dilettante di 20 anni morto mentre si allenava in provincia di Udine».
CAMERA IN ORDINE La Procura sta anche esaminando le cartelle cliniche di Astori, che mercoledì scorso si era sottoposto ai controlli di routine con il resto della squadra (tutto a posto) e le testimonianze rese dal medico sociale, Luca Pengue e da Marco Sportiello (l’ultimo ad aver visto Astori) e altri giocatori. De Nicolo ha spiegato di aver avuto «grande collaborazione da parte della Fiorentina» e confermato che la camera era in ordine, mentre il corpo di Davide non presentava nessun segno di sofferenza: «Come se fosse addormentato, e questo paradossalmente complica un po’ le cose, perché bisogna fare tutti gli approfondimenti del caso. Fosse morto in campo, l’indagine sarebbe stata più semplice». Sospetti? «Nessuno, si parla di omicidio colposo perché per autorizzare l’autopsia serve un’ipotesi di reato. Ma quando muore una persona così giovane, non si può non pensare che qualche segnale sia stato sottovalutato«.
DAVIDE SOLO Intanto, ieri mattina i genitori, i fratelli e la compagna di Astori hanno lasciato Udine dopo aver dormito in una delle camere messe a disposizione da Udinese e Fiorentina al Là Di Moret, l’hotel dove è morto il capitano viola. Anche gli ultimi dirigenti del club sono partiti: il medico, il segretario Fabio Bonelli e il responsabile della sicurezza Simone Francini. Davide è dunque rimasto solo, in attesa di tornare a Firenze per l’abbraccio di tutta la città: giovedì i funerali.