Promosso Galliani e Lotito quasi... Minniti battuto LeU: tre star k.o.
●L’olimpionico Fioravanti non passa il test a Torino Bene la Boschi, Franceschini cade nella sua Ferrara
Ci sarà una seconda vita da parlamentare per il neosenatore Adriano Galliani, ex amministratore delegato del Milan di Berlusconi, che correva nel collegio Lombardia 3, con Forza Italia. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, invece in Campania è una delle vittime del «cappotto» del M5S. Ma la strada di Palazzo Madama potrebbe spalancargliela la quota proporzionale e la rinuncia di Lady Mastella, candidata in due collegi, che lo precede nel listino. Fermo al palo l’olimpionico di nuoto e «candidato ministro» dello Sport per il M5S, Domenico Fioravanti, in corsa nel collegio di Torino ma superato da Roberto Rosso (centrodestra). In Parlamento Andrea Mura, lo skipper cagliaritano che conquista il seggio con il M5S. Torna in Aula il presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, che con FI fa il pieno nel collegio del Lazio. Eletto a Roma anche il judoka Felice Mariani, bronzo a Montreal nel 1976, candidato M5S. A Potenza conquista il seggio Salvatore Caiata (M5S), presidente del Potenza calcio, alla vigilia del voto al centro di polemiche perché indagato dalla procura di Siena. Premiato dalle urne il premier uscente, Paolo Gentiloni, che ha staccato tutti nella corsa per il collegio uninominale di Roma 1.
BOCCIATI Ma ci sono promossi e bocciati illustri, soprattutto tra gli esponenti del governo Gentiloni. Quasi la metà dei ministri ha perso la sfida. A fare più rumore è la batosta del ministro dell’Interno, Marco Minniti, sconfitto a Pesaro dal “grillino” Andrea Cecconi, uno dei candidati che alla vigilia era stato al centro dello scandalo dei «rimborsi fasulli». Botta dura da superare anche per il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, sconfitto nella sua Ferrara (ma può contare sul proporzionale). Tra gli altri flop, quello del ministro del Mezzogiorno, Claudio De Vincenti a Sassuolo, arrivato solo terzo, mentre la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli,è stata superata a Pisa, dopo il testa a testa con la leghista Rosellina Sbrana. Terza nel collegio di Genova anche la titolare della Difesa, Roberta Pinotti, che però approderà in Parlamento da capolista nel proporzionale in Piemonte. Conquista invece il seggio alla Camera, nella sfida uninominale, il ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, che correva a Modena, così come il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, in lista a Reggio Emilia. Eletta con il 41,23% dei consensi Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla presidenza del consiglio con Gentiloni e ministra delle Riforme costituzionali con Renzi, “blindata” - non senza polemiche - nel collegio di Bolzano. Vittoria nell’uninominale a Siena per il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Rieletto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che vince in Emilia dov’era capolista alla Camera nel collegio Parma-Piacenza-Reggio. Supera il test elettorale anche il ministro dello Sport, Luca Lotti, che risulta tra gli esponenti dem più votati in Italia.
DEBACLE LEU Batosta per tre esponenti famosi di Liberi e Uguali: Massimo D’Alema, candidato al Senato, arriva ultimo nel suo collegio storico, in Salento; Pietro Grasso, presidente del Senato, leader di LeU ed ex procuratore capo di Palermo, va k.o. nel collegio Senato 1 di Palermo, dov’è arrivato solo quarto; e poi c’è la presidente della Camera, Laura Boldrini, anche lei quarta nella corsa per il collegio uninominale della Camera a Milano. Tra le sorprese, niente elezione al Senato per il comandante Gregorio De Falco (M5S), protagonista della lite con Francesco Schettino, nella tragica notte della nave Concordia. Travolto anche Vittorio Sgarbi, che ad Acerra correva contro Luigi Di Maio.
DI MAIO È PEGGIO DI MUSSOLINI SIAMO IN PIENO FASCISMO
VITTORIO SGARBI CENTRODESTRA