«Astori, aritmia nel sonno»
●L’autopsia sul capitano della Fiorentina: «Ucciso da una morte cardiaca elettrica». Il suo battito troppo veloce o troppo lento
Ha rallentato fino a fermarsi oppure ha corso fino a cedere di schianto. In ogni caso, è stato il cuore a tradire Davide Astori. Nel sonno, la notte prima di UdineseFiorentina. L’autopsia eseguita ieri mattina all’ospedale Santa Misericordia di Udine ha evidenziato una «morte cardiaca elettrica», causata da due fattori con caratteristiche opposte: bradiaritmia (cuore che batte troppo piano) o tachicardia (batte troppo veloce). Il procuratore capo Antonio De Nicolo ha spiegato che ci sono «anche una spiccata congestione poliviscerale ed edema polmonare. Per la diagnosi definitiva, sono necessari approfonditi esami istologici. Dalle prime rilevazioni non sembrerebbe trattarsi di cause esterne diverse da quelle di una morte naturale, però prudenzialmente i nostri consulenti dicono che dovranno attendere l’esito degli esami istologici per pronunciarsi definitivamente. Hanno chiesto 60 giorni di tempo per depositare il loro elaborato. E da quel momento avremo un quadro completo».
ESPERTI L’autopsia è stata eseguita dal direttore del centro di patologia vascolare dell’Università di Padova, Gaetano Thiene, e dal medico legale dell’università di Udine, Carlo Moreschi, che nel 2009 è stato consulente della Procura nella vicenda di Luana Englaro. Due medici di grande esperienza, specialmente il primo che ha studiato oltre 700 casi di «morte elettrica», 130 dei quali riguardano atleti. Quello di Astori è il primo accaduto nelle ore notturne e anche per questo i due professionisti hanno deciso di aspettare per dare un giudizio definitivo. La morte di Astori, insomma, diventerà un caso di studio, aggiungendosi alle conoscenze del mondo scientifico e servirà anche per la prevenzione. Probabile che il termine dei 60 giorni per la consegna dei risultati venga prorogato, da uno a un massimo di tre mesi.
FASCICOLO APERTO Terminata l’autopsia dopo tre ore, la Procura nel primo pomeriggio ha firmato il nulla osta per la restituzione della salma. «Siamo soddisfatti per i tempi rapidi – ha aggiunto De Nicolo – perché non volevano far aspettare troppo la famiglia, che già sta vivendo un momento terribile». Intanto, il fascicolo resta aperto: l’ipotesi è di omicidio colposo a carico di ignoti, un atto dovuto come ha voluto sottolineare De Nicolo fin dall’inizio. Ma è evidente che la conferma di una morte per cause naturali, anche in attesa di una risposta definitiva degli specialisti, spinge verso un’archiviazione del caso.
CONSULENTE All’autopsia ha assistito anche un consulente della famiglia Astori, nominato dal fratello Marco. «Il senso
della nostra presenza è avere un interlocutore che aiutasse la famiglia a capire cosa sta succedendo, a capire cosa è successo per elaborare il lutto», ha spiegato l’avvocato Virio Nuzzolese. «L’auspicio della famiglia è che venga archiviata l’inchiesta il prima possibile per una tragica fatalità, imprevedibile, inevitabile e ineluttabile», ha aggiunto. Anche la Fiorentina aveva chiesto di partecipare con un consulente, ma la Procura ha detto di no, ritenendo che possano essere rappresentate solo le persone offese o danneggiate dal reato, come i parenti più vicini. L’avvocato del club, Raffaele Conte, ha depositato una memoria per spiegare le ragioni della Fiorentina. A Udine sono rimasti ancora il fratello Marco e uno zio del giocatore, per sbrigare le pratiche per il trasferimento del corpo che arriverà oggi a Coverciano, dove sarà allestita la camera ardente. Domani alle 10 il funerale.