Allegri l’alchimista «Tecnici e cinici si va avanti così»
●Il tecnico della Juve si affida a Higuain e Dybala: «In questi casi anche se non sei al top fai la prestazione»
Rientri e rinunce, rilanci e rivincite. Per descrivere l’umore di Massimiliano Allegri dopo l’ultimo allenamento pre-Tottenham servirebbero due faccine, una che ride e l’altra che piange. La prima per festeggiare il rientro di Gonzalo Higuain, arruolato dopo due gare ai box. Ma siccome le buone notizie in casa Juve non arrivano mai da sole, le lacrime sono per la mancata partenza di Mario Mandzukic, che ha stretto i denti con la Lazio ma nei giorni successivi non è più riuscito a ignorare il dolore al flessore sinistro. Verrà valutato tra un paio di giorni per capire l’entità del guaio, intanto a Londra non ci sarà neppure da «cioncoletto» (copyright Allegri). Così Max riaccende l’HD dal primo minuto, e lo dichiara: «Gonzalo gioca - dice -, ha fatto un paio di allenamenti con noi ed è pronto. Lo è anche Dybala, che ha recuperato bene dal match con la Lazio. In un partita così importante anche se non sei al top fai la prestazione». Dybala di sicuro lo è mentalmente: il gol dell’Olimpico, bello e difficile, gli ha triplicato le energie e adesso non vede l’ora di testare l’erba sacra di Wembley. Il dubbio riguarda Douglas Costa: «Ho tre attaccanti, potrei farli giocare tutti e togliere un centrocampista», la butta lì Allegri. Ieri a Vinovo ha provato De Sciglio e Douglas sulla corsia di destra, ma anche la difesa a tre senza il brasiliano. Quel che conta è l’atteggiamento: «Ci vorrà cinismo, l’occasione che ti capita la devi trasformare in gol. A Roma è stato un buon allenamento in questo senso, una partita difficile decisa nel finale da Dybala». Massimiliano Allegri, 50 anni, alla Juve dal 2014-15, ha raggiunto due volte la finale di Champions GETTY
RIVINCITA Allegri non soffre della sindrome depressiva della sconfitta, molto diffusa tra gli juventini. Il pareggio dell’andata non ha minato le sue certezze e ha cercato di spargere ottimismo anche nelle teste dei suoi giocatori. Dopo il 2-2 dello Stadium, ha ribadito al gruppo che il Tottenham, pur essendo un’ottima squadra, ha confermato a Torino di soffrire di amnesie difensive. «Andiamo a prenderci la qualificazione a Londra», è stato il messaggio, anche per cancellare la beffa di Monaco, quando nell’unica eliminazione agli ottavi dell’Allegri bianconero, la Signora giocò una gran partita (dopo il 2-2 dell’andata) ma venne eliminata ai supplementari. Quel giorno mancava Dybala, infortunato, e Mandzukic volò in Baviera ammaccato, entrò nel finale e non portò bene. Chissà se nella mancata convocazione c’entra anche la scaramanzia.
PRESSIONE A LORO Allegri assicura di non aver fatto alcun collegamento: «Non ho pensato al Bayern e comunque col Tottenham dobbiamo fare una partita diversa. Prima di tutto dobbiamo cercare di non andare ai supplementari, perché non ho cambi in panchina. Poi ho giocatori con caratteristiche diverse rispetto a Monaco. Abbiamo meno contropiedisti, dobbiamo giocare bene tecnicamente. E non bisogna pensare all’andata: visto il risultato, loro avranno più pressione. Dobbiamo essere sereni, per noi è come una finale ma ci vuole positività». A Wembley tutti scenderanno in campo con Astori nel cuore: «Il silenzio è la cosa migliore - racconta commosso il tecnico -. Il pensiero va a Davide e alla famiglia, in particolare alla bambina. Sarà sempre con me».
POTREI METTERE ANCHE DOUGLAS COSTA OLTRE A PAULO E AL PIPITA
SULLA COMPOSIZIONE DELL’ATTACCO