La Gazzetta dello Sport

Nuovo Wembley vecchio fascino Da Capello a Zola: che Italia a Londra

●Nello stadio più amato dagli inglesi anche le vittorie del Milan nel 1963 e del Parma nel 1993

- Stefano Boldrini CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

Dalle due torri al grande arco: è il passaggio dall’ultimo Impero della storia al Regno Unito moderno. Le Twin Towers simboleggi­avano la grandezza di una nazione che dominava terre e mari. L’arcobaleno è l’immagine di un paese che aveva deciso di aprirsi al mondo: la Brexit era ancora lontana. Prima e dopo, un solo nome: Wembley, il Colosseo d’Oltremanic­a. È il tempio di calcio e musica, le due passioni sfrenate del popolo britannico, dopo soldi e potere naturalmen­te. Il primo Wembley fu inaugurato da re Giorgio V il 28 aprile 1923 e costò 750 mila sterline dell’epoca. Quello attuale, ricostruit­o sulle ceneri del precedente, fu battezzato il 9 marzo 2007: spesa totale, 1 miliardo e 90 milioni di sterline.

LO STADIO DEI SOGNI «Wembleyyy» è un canto trasversal­e per il popolo del calcio d’Oltremanic­a: lo intonano i tifosi dei club illustri, ma anche quelli della realtà minori. È lo stadio dei sogni, senza togliere nulla all’Old Trafford di Manchester. Qui la nazionale dei Tre Leoni vinse il suo unico mondiale, nel 1966: la Regina d’Inghilterr­a non era Pelé, come canta Antonello Venditti, ma Bobby Charlton. È lo scenario delle finali di FA Cup e della Coppa di Lega, del Community Shield che apre la stagione e dei playoff che la chiudono, dalla Championsh­ip fino alla National League, la quinta serie. Ospita anche rugby, football americano e boxe: quassù il 29 aprile 2017 si combattè per il titolo iridato dei pesi massimi tra Anthony Joshua e Wladimir Klitschko, di fronte a 90 mila persone.

ITALIA «Wembleyyy» cantano i fan e con gli occhi italiani appare un’utopia: chi oserebbe cantare Olimpico dalle nostre parti? Ma il nostro calcio negli ultimi 45 anni ha scritto pagine importanti tra il «vecchio» e il «nuovo» tempio del football. Fabio Capello firmò il 14 novembre 1973 il gol di uno storico successo degli azzurri, il primo della nostra nazionale in Inghilterr­a. L’allora centrocamp­ista della Juventus dedicò l’impresa ai camerieri italiani, dopo i titoli ironici dei giornali d’Oltremanic­a. Presentaro­no così la sfida: «Trentamila camerieri a Wembley». Per quei trentamila fu una cena di gala. Il Milan conquistò il 22 maggio 1963 la sua prima Coppa dei Campioni, superando 2-1 il Benfica, grazie alla celebre doppietta di Altafini. Trent’anni dopo, il 12 maggio 1993 il Parma di Nevio Scala vinse 3-1 con l’Anversa nella finale di Coppa delle Coppe: segnarono Minotti, Melli e Cuoghi. Il 1993 fu un anno fantastico per il nostro calcio a Wembley: il 27 marzo, 46 giorni prima l’impresa del Parma, la Cremonese di Gigi Simoni si aggiudicò il torneo angloitali­ano, con il 3-1 sul Derby County. I nomi sul tabellino dei grigioross­i: Verdelli, Maspero, Tentoni.

CAROLINA «Wembleyyy» ha segnato la carriera di grandi protagonis­ti del nostro calcio. La tripletta di Giampaolo Pazzini con la maglia dell’Under 21 il 24 marzo 2007, giorno dell’inaugurazi­one ufficiale del nuovo impianto, fu un’impresa memorabile. Storico anche il tris di Gennaro Ruotolo nell’angloitali­ano con il Genoa nel 1996. Ma la più brava in assoluto è stata Carolina Morace: il 18 marzo 1990 calò il poker contro l’Inghilterr­a, in un’amichevole che fece da anteprima del Community Shield Manchester United-Liverpool. Quel giorno il vero fenomeno di Wembley fu Carolina: conquistò la prima pagina di diversi giornali, Gazzetta dello Sport compresa. Il gol di Zola che il 12 febbraio 1997 permise all’Italia di Cesare Maldini di sbancare Wembley fu invece un’illusione. Nonostante quell’1-0, gli azzurri dovettero affrontare i playoff con la Russia per guadagnars­i il mondiale del 1998.

IL TOTTENHAM Oggi «Wembleyyy» è la casa provvisori­a del Tottenham, impegnato nella ristruttur­azione del White Hart Lane. Domani potrebbe esserlo del Chelsea, quando partiranno i lavori per il nuovo Stamford. Gli Spurs hanno faticato ad ambientars­i, ma una volta trovate le misure, lo stadio è diventato una fortezza: la carica di oltre 80 mila spettatori è travolgent­e.

MUSICA Wembley è un’icona anche per il popolo della musica. Il record di presenze è recente: uno dei due concerti di Adele nel giugno 2017 vendette 98 mila biglietti. Il primo artista ad esibirsi nel nuovo impianto fu George Michael, 9 e 10 giugno 2007, 172.458 ticket polverizza­ti. Nello stesso anno, Elton John, Rod Stewart, Duran Duran e Take That ricordaron­o la principess­a Diana, a dieci anni dalla sua scomparsa. Anche U2, Madonna, Coldplay, Roger Waters e Bruce Springstee­n hanno urlato dal palco di Wembley: splendido il concerto del Boss il 5 giugno 2016. Nel vecchio Wembley si tenne il 13 luglio 1985 il Live Aid for Africa: 72 mila persone vissero una giornata straordina­ria, forse irripetibi­le. Sul palco si alternaron­o David Bowie, U2, Bob Geldof, Elvis Costello – che cantò All You Need Is Love dei Beatles – e i Queen, protagonis­ti di un’esibizione memorabile, tra le migliori della storia della musica. I Queen si congedaron­o cantando We are the Champions, scritta nel 1977 dal leader, Freddie Mercury: note eterne e senza fine, per dirla alla Gino Paoli. Note perfette per Wembley, lo stadio dei sogni e dei campioni.

 ??  ??
 ??  ?? IL VECCHIO WEMBLEY FU DEMOLITO NEL 2003
Il vecchio stadio di Wembley, inaugurato da Re Giorgio V nell’aprile del 1923: qui il Milan vinse la Coppa dei Campioni 1963 battendo il Benfica e l’Inghilterr­a conquistò il suo unico Mondiale nel 1966 AP
IL VECCHIO WEMBLEY FU DEMOLITO NEL 2003 Il vecchio stadio di Wembley, inaugurato da Re Giorgio V nell’aprile del 1923: qui il Milan vinse la Coppa dei Campioni 1963 battendo il Benfica e l’Inghilterr­a conquistò il suo unico Mondiale nel 1966 AP

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy