CR7 si tiene lo scettro e allontana da Madrid Neymar e Mbappé
●Parigi ancora ai suoi piedi dopo la cerimonia della consegna del quinto Pallone d’oro sotto la Tour Eiffel
l gesto ha l’eleganza del matador. Quello di solito inscenato al culmine dell’esibizione, colpo fatale all’animale stremato. Quello che tiene il pubblico con il fiato sospeso. Come è successo ieri in quel Parco dei Principi che in realtà ha sempre sognato di ammirarlo, ma con la maglia del Psg addosso. E che invece ieri ne ha ricevuto il colpo di grazia. Vedendo andare in fumo il sogno di rimonta. La Champions è uno scettro che Cristiano Ronaldo non intende cedere. Non ancora. Soprattutto a una squadra dove milita il ragazzino fenomeno da 180 milioni ma che in cameretta aveva i poster del portoghese alle pareti. E poi nel campetto sotto casa, in periferia, ne ripeteva i gesti. Ma Mbappé ha ancora molto da imparare dal suo idolo d’infanzia, che dalla finale della scorsa stagione, a Cardiff contro la Juve non ha mai smesso di segnare in Europa, il suo regno. Da allora, 14 sigilli in 9 gare di fila. Un po’ come Van Nistelrooy, che stabilì lo stesso filotto record, ma in un’unica edizione, nel 2003. E fermandosi a 12.
SGARBO E’ rimasto sospeso in aria Ronaldo, al minuto 7 del secondo tempo, come se volasse. Come se il tempo non contasse nonostante i 33 anni all’anagrafe. Quelli che gli vengono magari fatti pesare nella sua Madrid. Per tardare il rinnovo del contratto. L’ultimo, oltre la scadenza del 2021, quando poi avrà 36 anni. Il portoghese chiede più soldi. Normale in fondo, quando il Barcellona coccola senza remore il suo Messi. E quando Neymar guadagna 37 milioni a stagione a Parigi. La città che lo scorso dicembre ha accolto Ronaldo come un re, per consegnarli il 5° pallone d’oro. Con una cerimonia fuori dall’ordinario, regalandogli per una sera la Tour Eiffel. Dove però il presidente del Real Perez, aveva poi fatto gli occhi dolci a Neymar, ricordandogli che a Madrid avrebbe sicuramente più chance per vincere l’ambito premio. Uno sgarbo, sapendo poi che la scorsa estate gli spagnoli avevano praticamente chiuso per Mbappé, con l’idea di preparare la rifondazione del tridente. Il francese però fece saltare l’accordo, non volendo rischiare di far panchina nella stagione che porta al Mondiale. E intuendo magari anche che la successione di Ronaldo non avverrà in tempi così rapidi. Aveva visto giusto, perché CR7 magari non ha mantenuto il solito ritmo di bulimia da goleador in Liga, ma in Champions non ha mai steccato. Anzi, i gol da ieri sono 12. Collezionati in tutti gli 8 incontri della sua competizione prediletta. Ha firmato 22 delle 36 reti del Real nelle ultime 13 gare in Europa. Potevano essere pure 23 se non avesse scheggiato il palo nella ripresa. Contro quel Psg che due estati fu davvero vicino a sedurlo e incoronarlo. Lui sfruttò la trattativa per rinnovare. Quella corona Ronaldo se l’è presa lo stesso nella Ville Lumière. Nel solo modo che conosce. Cioè buttandola dentro, senza guardare in faccia nessuno. Né Mbappé, né tanto meno Neymar convalescente in Brasile. Un altro che magari avrà preso appunti dell’ennesima lezione del re. Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla
9
IL RECORD le gare di Champions di Ronaldo a segno consecutivamente, come Van Nistelrooy ma con 14 gol a 12