La Gazzetta dello Sport

Il Psg poco dinamico si schianta sul Madrid e sul cyborg-Casemiro

●Emery non mette uomini tra le linee, Zidane lo perfora sugli esterni. E il brasiliano copre tutti gli spazi che si liberano

- Alex Frosio

«Money can’t buy me love», cantavano i Beatles. E il denaro non può comprare neanche la Champions. Il piatto piange ancora per gli emiri. E non è solo per i 220 milioni che mancavano in campo per l’assenza di Neymar. Il Psg si dimostra squadra struttural­mente inadeguata per reggere l’urto con il prestigio - oltre che con la qualità singola e collettiva - del Real Madrid. Il trio di centrocamp­o parigino si dimostra da subito poco dinamico, non rovescia mai il triangolo e non riesce a sfruttare la teorica superiorit­à numerica in mezzo. Thiago Motta è un vertice basso che serve a poco, manca un uomo tra le linee, ci prova a volte Di Maria ma non basta. Verratti e Rabiot continuano a scambiarsi il pallone con Motta ma senza guadagnare metri, perché lo fanno con poco movimento senza palla e pochissima velocità di circolazio­ne. Motta è poco utile anche in contenimen­to, visto che il Real gioca per la transizion­e rapida – 43,2% di possesso nel primo tempo –, stringe Lucas Vazquez e Asensio per far densità in mezzo e allarga Ronaldo e Benzema, serviti sulla corsa sugli esterni, come faceva Ferguson con i Calipso boys (Cole e Yorke) nel suo grande Manchester United di fine millennio. Con la differenza che lì a inserirsi erano i centrocamp­isti centrali, che nel Real invece devono badare soprattutt­o al contenimen­to, con Kovavic che dà una mano allo svagato Marcelo sul centrosini­stra e Casemiro onnipresen­te, sempre attento a coprire gli spazi che si svuotano, anche sugli esterni dove il Psg cerca di raddoppiar­e. Il brasiliano gioca una partita da cyborg: un solo passaggio sbagliato su 57, 5 lanci positivi, 11 duelli vinti su 15, 11 palle recuperate. E anche il gol del definitivo 2-1. Quello del Real in certi momenti è quasi 4-2-2-2 alla brasiliana, con Asensio e Vazquez molto vicini (come nella costruzion­e del primo gol).

CORREZIONE INUTILE Emery prova a correggere la strategia iniziale con l’inseriment­o di Pastore al posto di Motta, per cercare di mettere un uomo sulla trequarti. Ma quando ormai la partita è scappata, visto che il Real Madrid ha appena segnato lo 0-1 con Cristiano Ronaldo (che va giustament­e a cercare la posizione giusta in opposizion­e a Berchiche, largo a destra). E soprattutt­o la mossa di Emery serve a poco perché appena sette minuti dopo l’ingresso del Flaco, Verratti si prende il secondo giallo per proteste.

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