Milik chiama novità Con lui anche Sarri può cambiare assetto
●Finora l’allenatore ha dovuto contare solo su Mertens Con il ritorno del polacco l’alternativa è a portata di mano
E’ritornato, Arek Milik. Poco meno di sei mesi dopo l’infortunio al ginocchio destro con il conseguente intervento, l’attaccante polacco ha ritrovato il clima agonistico, sabato sera, contro la Roma. La sua partita è durata appena 18 minuti, il tempo che Maurizio Sarri gli ha concesso per provare a riequilibrare il risultato: un tentativo vano, perché la formazione giallorossa ha chiuso in crescendo. Con lui, l’allenatore ha voluto tentare il tutto per tutto, pur consapevole che difficilmente avrebbe potuto ottenere il massimo da quel ragazzone reduce da un’altra operazione al ginocchio dopo quella subita nell’ottobre 2016.
L’INFORTUNIO Con l’inizio della nuova stagione, Sarri ha puntato tanto sul recupero di
Milik: avrebbe avuto a disposizione un centravanti vero da poter alternare con
Dries Merteens. Tante belle idee, che ha dovuto rivedere dopo appena 6 giornate di campionato, costretto come è stato dal nuovo infortunio capitato all’attaccante della Nazionale polacca, a Ferrara, contro la Spal, il 24 settembre scorso. Un movimento sbagliato nel ricadere dopo un contrasto e il ginocchio che cede. La prima diagnosi del dottor Alfonso De Nicola, il medico sociale, lascia pochi dubbi: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Una vera e propria mazzata per questo ragazzo che appena un anno prima aveva subito un infortunio analogo all’altro ginocchio, quello mancino. Lo scoramento, però, è durato pochi giorni, quelli necessari al professor Mariani per ricostruirgli il legamento e per poi rimandarlo a casa, in modo da permettergli di cominciare la rieducazione. Un processo lungo, stavolta, Milik non ha voluto accelerare i tempi, ha dato l’ok soltanto quando s’è sentito sicuro, certo di aver fatto tutto quanto gli era stato prescritto e consigliato dallo staff medico napoletano.
SOLUZIONE TATTICA E dopo quasi sei mesi di attesa Maurizio Sarri l’ha potuto convocare per la gara con la Roma. Un rientro offuscato dalla quaterna romanista, ma che è stato accolto con grande partecipazione dall’ambiente napoletano. Fin qui, l’allenatore non ha mai potuto fermare Mertens e in quelle rare occasioni in cui l’ha fatto, Callejon non ha convinto nella posizione di centravanti. Con Milik, l’alternativa è a portata di mano. Sul piano tattico rappresenta quel qualcosa in più: averlo a disposizione permette a Sarri di modificare il modulo tattico a partita in corso. Una soluzione che aveva già sperimentato più volte, prima che il ragazzo s’infortunasse. Contro la Roma ci ha provato, inserendolo da punta centrale, al posto di Jorginho, alla mezz’ora del secondo tempo, mettendogli a sostegno il tridente offensivo, in un 4-23-1, l’unico schema alternativo al 4-3-3. Un’opportunità in più che l’allenatore potrà considerare per la trasferta di domenica, a Milano, per sfidare l’Inter.
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IL NUMERO le partite in questo campionato: Milik contro la Roma è rientrato dopo cinque mesi di stop