Ma la SF71H è più lunga o no? E passo dopo... passo: +9cm!
si è dibattuto sul rispettivo passo. Il d.t. Mattia Binotto aveva ammesso che la SF71H lo aveva maggiorato rispetto al 2017, il suo collega James Allison, che quello della W09 era rimasto identico a quello della vettura di un anno fa. Per scoprire se dicevano la verità, ci siamo fatto venire un’idea.
PIAZZOLE Anche durante i test si fanno simulazioni di pit stop e dunque i meccanici «disegnano» in modo millimetrico con strisce adesive le piazzole, ovvero il punto in cui il pilota dovrà ● arrestarsi, indicando così con estrema precisione la posizione dell’asse anteriore e di quello posteriore. La disponibilità di queste indicazioni sull’asfalto ha costituito la premessa per scoprire in modo empirico i rispettivi passi. Come agire però senza farsi notare dai meccanici?
SUOLA Abbiamo misurato con l’impiego di un righello la lunghezza della suola delle proprie sneakers. Il numero 42 nello specifico corrispondeva a 29cm. A questo punto non restava altro che procedere con una certa circospezione. Cercando di sfruttare il momento in cui le macchine erano chiuse nei box, abbiamo di fatto messo un piede dietro l’altro, la punta di una scarpa contro il tallone dell’altra, contando a quante volte corrispondesse la distanza dagli indici corrispondenti alla posizione degli assi delle vetture.
RISULTATO Quello della SF71H corrisponde a... 12 scarpe e 20 cm circa, ovvero a 368 centimetri. Quello della W09 a 13 scarpe, meno qualche millimetro, cioè 376 cm. Non abbiamo la pretesa siano misure esatte al millimetro, ma quanto emerso dimostra per la Ferrari un incremento del passo di circa 9 centimetri rispetto alla passata stagione, mentre quello della rivale è rimasto invariato. La scelta di Maranello si spiega con la necessità di andare meglio un po’ dappertutto, magari rinunciando a un pizzico di quella superiorità mostrata un anno fa a Monaco, Budapest e Singapore.
E’ LA DISTANZA TRA LE RUOTE DAVANTI E QUELLE POSTERIORI
Il passo è la distanza (o interasse) tra l’assale anteriore e quello posteriore. Una Formula 1 «corta» va meglio nel misto ma è meno efficiente nei tratti veloci, a parità di carico, di una monoposto «lunga».