Serena c’è, Nole scalpita Ti sogno California
●A Indian Wells da domani la Williams ritrova un torneo dopo il parto, mentre Djokovic potrebbe giocare a sorpresa e prima del tempo
Secondo le statistiche, Indian Wells è la città degli Stati Uniti con il più alto numero di residenti milionari. Il suo Masters 1000, il primo della stagione, che inaugura i venti giorni del cemento americano, è organizzato da Larry Ellison, il fondatore di Oracle, che può tranquillamente aprire il debordante portafoglio e permettersi, quest’anno, di stanziare 800.000 euro di bonus per il giocatore e la giocatrice capaci di vincere sia il singolare sia il doppio. Insomma, esistono posti peggiori in cui abitare oppure giocare a tennis, ma non è certo per il sole, le palme e i bigliettoni verdi che Serena Williams e Novak Djokovic hanno segnato questa settimana sul calendario e Indian Wells sull’atlante.
SOGNO SLAM Le belve scalpitano, la gabbia in cui le hanno costrette una maternità difficile e un polso ballerino è ormai vissuta come un ingombro insopportabile, loro hanno voglia di tornare a ruggire e di annusare l’odore della battaglia. E se per il serbo la partecipazione è ancora incerta, anche se i segnali sono confortanti e il suo nome è tra gli iscritti, il cielo californiano terrà sicuramente a battesimo il ritorno di Serena in un torneo Wta 403 giorni dopo la finale degli Australian Open 2017, ultima partita in singolare della vincitrice di 23 Slam. E’ vero, la Williams ha giocato in doppio (perdendolo a risultato acquisito) con la sorella Venus in Fed Cup a metà febbraio, ma Indian Wells segnerà il debutto vero dopo la nascita di Alexis Olympia il 1° settembre e l’embolia polmonare provocata dal cesareo, tracciando finalmente la strada che secondo coach Mouratoglou porterà alla gloria già da subito: «Se riuscirà a giocare con la stessa intensità che mette negli allenamenti, vincerà molto presto e in ogni caso confermo che già quest’anno sarà in grado di conquistare i tre Slam che rimangono». Bum. Lei, intanto, lunedì ha gigioneggiato a New York in una serata di beneficenza a otto giocatrici (match con un solo super tie break a 10) dedicata ai bambini disagiati e non si è nascosta dietro la lunga assenza: «Sono impaziente, quando disputi un torneo del genere devi avere delle grandi ambizioni. Mi sento bene e qui a New York avrei voluto rimanere in campo di più, a giocare altri mille scambi».
IMPAZIENZA Per la prima volta dall’esordio nel circuito, anno di grazia 1997, Serena affronterà un appuntamento agonistico senza classifica e solo grazie al ranking protetto, una tremenda minaccia per tutte le big in California e poi altrove. Un po’ come accadrà a Djokovic, che in classifica è decisamente messo meglio (numero 13), ma una volta recuperata la condizione getterà scompiglio in ogni tabellone. Magari già a Indian Wells, dove è smanioso di tornare dopo le quattro partite degli Australian Open culminate con l’eliminazione negli ottavi da Chung e l’ammissione di aver voluto affrettare i tempi con quel gomito che non metteva giudizio e che lo tormentava da ben prima di Wimbledon, quando si ritirò contro Berdych. Novak si è operato per risolvere il problema e lo si aspettava addirittura per maggio (a Madrid), poi l’eccellente decorso gli aveva fatto considerare l’ipotesi Miami, ma l’intervento sembra davvero aver accelerato enormemente i tempi di recupero. Nell’ultima settimana Nole ha postato su Instagram e Twitter molti video e fotografie delle sue sessioni di allenamento, in cui mostra un impegno e un’intensità da giocatore pronto all’esame del campo. Per un paio di giorni è stato anche dal vecchio maestro Piatti a Bordighera, poi si è trasferito a Las Vegas per farsi giudicare dall’occhio attento di Agassi, e pare proprio che sarà il supercoach a prendere la decisione definitiva sull’opportunità di giocare già in California. Lunedì, in un tweet corredato da un breve video, Djokovic aveva espresso la felicità per essere tornato ad allenarsi outdoor e a colpire la palla con profitto: «Mai mollare. Avanti giorno per giorno». Il leone vuole tornare nella savana che ama di più.