La positività di «Canelo»: soltanto cibo contaminato?
●L’attesa rivincita (5 maggio) con Golovkin non è più certa ma tutto può rientrare
La reazione di Saul «Canelo» Alvarez, stella della boxe messicana, è stata di forte imbarazzo. Dice che non si aspettava che le sue urine, consegnate volontariamente il 17 e 20 febbraio scorso alla Vada (Voluntary Anti-Doping Association), sarebbero tornate indietro con un verdetto di positività. Ci sono tracce dell’anabolizzante Clenbuterolo: un farmaco per l’asma, ma proibito. Un livello basso, però, forse provocato da una contaminazione da cibo, che negli ultimi tempi ha tradito molti atleti messicani. Non sembra essere il solito alibi di chi è scoperto a ingannare: la carne messicana è spesso inquinata da questa sostanza, impiegata dagli allevatori locali per ingrassare il loro bestiame più rapidamente. Per questo Canelo era sorpreso: «Sono un atleta che rispetta lo sport e questa positività mi disturba, perché non mi è mai successo. Adesso mi sottoporrò a qualsiasi test richiesto per chiarire la mia situazione in fretta».
RIVINCITA Già, perché il tempo scarseggia. C’è in ballo la supersfida di Las Vegas del 5 maggio, contro il campione dei medi Gennady Golovkin. E’ il sequel di settembre che finì in pareggio, anche se quel verdetto senza vincitori né vinti lasciò l’amaro in bocca un po’ a tutti. Ma ora il match potrebbe essere in forse. Bisogna capire se davvero è andata come dice Canelo, che la sua urina si è «infettata» mangiando troppe bistecche. O se ci sia una zona d’ombra e il nuovo eroe del ring messicano abbia fatto uso di sostanze illecite per potenziarsi i muscoli già ben scolpiti e per allungare la tenuta atletica. Il promoter di Alvarez (49 vittorie, 34 per k.o., 1 sconfitta, 2 pari), la Golden Boy Production, sostiene che la quantità di clenbuterolo contenuta nelle analisi del suo pugile rientrerebbero nei valori di una possibile contaminazione da cibo. Ma la questione è nelle mani della Commissione Atletica del Nevada che deve decidere se continuare a benedire l’incontro. Dal ritiro in California, GGG preferisce non pronunciarsi. Il suo agente Tom Loeffler spiega che Golovkin ha sempre accettato di buon grado i test sul doping volontari, proprio per togliere ogni dubbio a chi diffidava che la sua potenza fosse truccata artificialmente. Perché la sua serie di k.o. è stata devastante: 33 su 36 trionfi oltre al pari con Canelo.
BORSE Ci sarebbe da stupirsi se la sfida venisse cancellata, perché questo è il match che tutti vogliono vedere, che arricchirà entrambi i pugili, dopo che a settembre avevano intascato le loro borse più cospicue (16 milioni Canelo e 13 Gennady). Allora le dodici intense riprese produssero il terzo più grosso incasso al botteghino della storia (poco più di 27 milioni di dollari), 1.3 milioni di acquisti in pay-per-view e uno spettacolo di alto livello con il pubblico in piedi ad applaudire. Fu la sentenza dei giudici a deludere: non tanto il 115-113 di Dave Moretti per il kazako o il 114114 di Don Trella, quanto il 118-110 per Alvarez della Byrd, che costrinse la commissione del Nevada alle scuse. Non venne premiata adeguatamente l’aggressività costante di Golovkin e il più alto numero di pugni mandati a bersaglio: 218 a 169.
STORICO Solo qualche giorno fa in conferenza stampa Golovkin, che difenderà i suoi titoli (Wbc, Wba, Ibf, Ibo), ha detto: «Questo sarà il match più importante della mia vita: un match storico». Probabilmente non sarà felice di dover buttare nel cestino preparazione e soldi. Non dipenderà da lui, ma forse il suo parere avrà sicuramente un impatto sulla decisione finale. Peraltro, ci sono dei precedenti che potrebbero consigliare di andare avanti. Erik Morales nel 2012 e Francisco Vargas nel 2016, trovati positivi per la stessa sostanza alla vigilia di incontri mondiali, poterono combattere regolarmente.