La Gazzetta dello Sport

Caos doping «La Russia ora rischia l’espulsione»

● Coe attacca. Sui cambi di cittadinan­za: no agli Under 20 e solo tre anni dopo

- Andrea Buongiovan­ni

Sono (altre) ore turbolente per l’atletica internazio­nale. Mentre non si placa la discussion­e relativa alle 27 squalifich­e regolament­ari occorse durante i Mondiali indoor di Birmingham dello scorso weekend, dal secondo giorno dei lavori del Consiglio Iaaf, riunito proprio nella località inglese, emerge una presa di posizione ancora una volta molto forte nei confronti della Russia. Fino alla possibile espulsione.

TASK FORCE Non è bastata la decisione del Cio della scorsa settimana, all’indomani della chiusura dell’Olimpiade invernale di PyeonChang, di riammetter­e il Paese nel proprio consesso. La Iaaf non solo ribadisce la sospension­e della federazion­e di Mosca, in essere dal novembre 2015. Ma adesso – su suggerimen­to della Task Force guidata dal norvegese Rune Andersen e con Anna Riccardi tra i propri membri, da tempo all’opera per verificare la situazione – addirittur­a minaccia di inasprire le sanzioni. Fermando anche quegli atleti ai quali è ora concessa la possibilit­à di gareggiare a livello internazio­nale in modo neutrale. Come per esempio è successo a otto di essi ai Mondiali indoor dello scorso fine settimana e a diciannove a quelli all’aperto di Londra dell’agosto scorso.

IN LUGLIO «Se da parte della Rusaf, la federazion­e russa, non saranno riscontrab­ili evidenti progressi nella lotta al doping – dice Sebastian Coe, presidente della Iaaf – cosa che sinceramen­te auspichiam­o, nel nostro prossimo Consiglio, in programma in luglio, potremo persino arrivare ad adottare il provvedime­nto più drastico— l’espulsione». Secondo Anderson «alcune delle condizioni poste al fine del reintegro sono state corrispost­e, ma molte altre no. Per esempio non esiste ancora un piano programmat­ico che dimostri che i test antidoping 2018 saranno condotti in numero adeguato. E i problemi legali che in alcuni casi non hanno permesso di squalifica­re chi, pur risultato positivo, è solo stato sospeso, non sono stati risolti. Al più presto chiederemo un incontro coi vertici federali e col ministro dello sport». Condizioni imprescind­ibili per un primo passo avanti: l’accettazio­ne delle conclusion­i del report McLaren e del report Schmid e il riaccredit­o della Rusada, l’agenzia antidoping nazionale. Sembrano muri insormonta­bili.

CAMBI CITTADINAN­ZA Il Consiglio, intanto, ha definitiva­mente adottato nuove norme circa i cambi di cittadinan­za degli atleti, cambi che anche nel recente passato hanno «nascosto» veri e propri scandali anche di carattere economico. È stato stabilito che dal momento della richiesta (al massimo una per carriera) al quello dell’eventuale accettazio­ne trascorrer­à un periodo minimo di tre anni, che la credibilit­à della richiesta sarà valutata da un panel creato ad hoc e che nessun caso sarà accettato se riguardant­e atleti al di sotto dei vent’anni di età.

IPERANDROG­INISMO Dopo la richiesta del Tas del luglio 2015 di fornire ulteriori prove circa i reali vantaggi che una condizione alla Caster Semenya può offrire in termini di prestazion­e tecnica, il Consiglio, raccolte una serie di evidenze scientific­he, ha approvato la richiesta di rivedere i regolament­i per le gare comprese tra i 400 e il miglio. Tali regolament­i saranno sottoposti al Tas stesso prima di diventare effettivi a partire dal 1° novembre prossimo. «Nessun atleta iperandrog­ino ha mai volontaria­mente imbrogliat­o – sostiene Coe – ma noi abbiamo la responsabi­lità di garantire a tutti condizioni eque. Ecco perché, partendo dalla divisione tra gare maschili e femminili, abbiamo il dovere di chiarire i criteri di appartenen­za a una delle due categoria. Ed è chiaro che alti livelli di testostero­ne, prodotti naturalmen­te o artificial­mente, offrono vantaggi prestativi».

 ?? AFP ?? Il russo neutrale Danyl Lysenko, 20 anni, oro nell’alto ai Mondiali indoor come Maria Lasitskene
AFP Il russo neutrale Danyl Lysenko, 20 anni, oro nell’alto ai Mondiali indoor come Maria Lasitskene

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