Unicka rapita un anno fa La speranza non è morta
Esattamente un anno fa, la notte tra i 6 e il 7 marzo 2017, un piccolo van bianco lasciava nottetempo la tenuta di Staffoli, alle porte di Pisa, con all’interno Unicka, l’orgoglio del trotto italiano, e il compagno di allenamento Vampire Dany. Sono passati dodici mesi durante i quali gli investigatori hanno svolto indagini ininterrotte, prima con grande clamore mediatico, forse addirittura troppo, poi silenziosamente, nel tentativo di scoprire una pista. A metà novembre era sembrato che si fosse giunti ad un passo dalla soluzione. I carabinieri di San Miniato annunciarono due arresti; fecero trapelare la speranza che si fosse vicini al ritrovamento dei cavalli, ma dopo qualche giorno i presunti estorsori vennero rilasciati senza che fossero emersi fatti nuovi. Napoli, Cerignola, la Calabria i punti cardinali di un triangolo all’interno del quale potrebbero ancora oggi essere nascosti la Derbywinner e il suo compagno di sventura. «Hanno ucciso la nostra passione» si fecero sfuggire allora Gianluca
e Giovanna Lami, i coniugi proprietari della cavalla. L’imprenditore toscano aveva scelto di investire molto in un settore sia pure problematico: i cavalli, una scuola per i puledri, partecipazioni in ippodromi, un centro di allenamento in Francia. Il rapimento di Unicka ne ha gelato ogni entusiasmo. Attualmente la sua attività, ridotta ai minimi termini, è rivolta quasi unicamente al mercato estero.