La Gazzetta dello Sport

Gunners ironici, applausi rossoneri: San Siro all’inglese

●Quasi 73 mila tifosi per una gara che sa di Champions: alla fine nessuno fischia. E gli ospiti paragonano Wenger a... Kim

- Luca Bianchin MILANO @lucabianch­in7

Iragazzi con lo striscione geniale sono stati avvistati in piazza Duomo: fotomontag­gio di Wenger con i capelli di Kim Jong-un e scritta «This is North London, not North Korea». Messaggio: fatela finita con il regime di Wenger. L’atmosfera alle 19 era questa: Arsenal autoironic­o, milanisti ottimisti. Poi lo stadio, che spettacolo lo stadio. I 72.821 arrivano un po’ per volta causa sciopero — bollettino: bene la metro, un disastro la tangenzial­e — e iniziano presto a urlare. Come un fumatore a cui regalano una sigaretta dopo quattro anni di astinenza, San Siro ritrova le grandi serate europee e si esalta. Urla all’entrata delle squadre, urla quando lo speaker chiama, urla dopo il minuto di silenzio. A proposito, per Davide Astori ci sono gli amici in campo e gli striscioni sulle tribune: «Uniti al dolore della famiglia Astori. Riposa in pace» e «Astori per sempre nei nostri cuori». San Siro si raccoglie nel silenzio ma purtroppo dura poco: dopo una trentina di secondi qualcuno applaude e la magia finisce. Che tristezza.

LE BANDIERE Poi via, si comincia. Lo stadio resta tonico e ha in Cutrone il suo comandante. Patrick chiama la folla e la gente, tanto per cambiare, urla. Qualcuno dice «non saranno troppo carichi?» e in effetti a qualche giocatore sembrano tremare le gambe. A Mkhitaryan no. Il 77 fa 1-0 e Donnarumma dice una parola che inizia per «fan» ma non è «fan club». Forse la dice anche mezzo stadio ma la reazione è uno spettacolo: quando il Milan sta portando la palla a metà campo, la gente comincia ad applaudire. Per incoraggia­re e perché questa squadra è amata senza condizioni. Andrà avanti così: boati, applausi per Cutrone, fischi per Özil. L’Arsenal però è in controllo e porta a Londra due gol di vantaggio. Nessuno, ovviamente, fischia il Milan. Quando l’arbitro dice basta, la curva sta sventoland­o dieci, venti, trenta bandiere. Sembra Londra, sembra uno stadio inglese.

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GETTY Un’immagine della curva milanista durante il match di ieri

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