Lazio tutto cuore Dinamo d’acciaio Immobile sul palo Quarti possibili
●Con Ciro e Anderson da 0-1 a 2-1 ma gli ucraini acciuffano il pari E al 95’ l’attaccante sfiora il colpo
PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Tsygankov (D) al 7’, Immobile (L) al 9’, F. Anderson (L) al 17’, Moraes (D) al 34’ s.t. tutta la gara Gonzalez: i due erano diffidati e quest’accortezza, per quanto discutibile, dimostra quanto il tecnico sia convinto di qualificarsi a Kiev, dove non ha mai perso in stagione.
TRE PROBLEMI La Dinamo non ha dato punti di riferimento alla Lazio, il cui 3-5-2 non ha funzionato per tre motivi diversi. Il primo riguardava il fraseggio in avvio di azione, complicato dalla pressione avversaria. In realtà tre centrali difensivi erano troppi, probabilmente la difesa a quattro avrebbe aperto altri spazi su cui impostare e affondare. E qui il discorso converge sul secondo motivo, ossia le caratteristiche di Felipe Anderson, molto diverse da quelle di Luis Alberto. Il brasiliano è stato il migliore in campo, ma rispetto allo spagnolo dialoga meno con le mezzali ed è più anarchico e più attaccante. Forse ieri il 4-3-3 (o il 4-2-3-1 con cui Inzaghi ha chiuso la gara) sarebbe stato più funzionale anche se il tecnico ha preferito non togliere certezze in un momento delicato. Il terzo aspetto negativo della serata riguarda l’imprecisione tecnica e le disattenzioni, alla base di entrambi i gol subiti. Nonostante la prova poco convincente e la rete incassata in avvio di ripresa, la Lazio è stata brava a reagire segnando due gol in fotocopia con Immobile (assist di Felice Anderson) e con lo stesso brasiliano (assist di Milinkovic): due verticalizzazioni che immaginiamo e speriamo di rivedere a Kiev, nella difesa della Dinamo ci sono spazi in cui colpire. Tra la quarta della Serie A e la seconda del campionato ucraino sarà quindi decisiva la sfida di giovedì prossimo. Due giorni prima all’Olimpico la Roma, terza in A, proverà a ribaltare lo Shakhtar, comoda capolista in Ucraina. Il nostro calcio ha infinito bisogno di due vittorie.