Rafinha ora scalpita Ma Spalletti studia quando calare il jolly
●La condizione cresce, però l’ex Barça può essere più efficace a partita in corso
Rafinha titolare non è ancora un hashtag che fa tendenza, ma l’idea piace comunque molto ai tifosi interisti. Rafinha titolare è un pensiero in primis di Luciano Spalletti, che vorrebbe tanto chiudere il casting aperto in agosto per il trequartista e puntare forte sul centrocampista di maggior talento della rosa. Rafinha titolare però può anche essere un azzardo, come ha dimostrato il match col Benevento. Dopo gli abbracci nel tunnel che porta al campo, l’amico Sandro in partita lo ha soffocato costringendolo ad abbassarsi per ricevere il pallone e a giocare quasi sempre spalle alla porta. Certo, era un’Inter bloccata dalla tensione e i pochi movimenti senza palla dei compagni non hanno sicuramente aiutato il brasiliano. Però è parso anche evidente che a lui mancava ancora il ritmo e l’intensità da partita.
DILEMMA Nel frattempo però ha messo nelle gambe due settimane di allenamenti. Il problema è che stavolta al Meazza si presenta il Napoli, una macchina rodata contro la quale Roma docet - è fondamentale cercare di ingolfare il motore, cioé Jorginho. Proprio uno dei compiti del trequartista avversario. Un Nainggolan Spalletti però non lo ha più. E Rafinha, che non è mai stato un assaltatore, deve ancora trovare la condizione migliore. Dopo un’inattività di 9 mesi, serve un lavoro mirato tra esercizi per la forza e invece scarico quando il ginocchio si gonfia. Vero appunto che ogni giorno e ogni seduta ad Appiano lo avvicinano alle giuste sensazioni e che non c’è nulla di più allenante di una partita, ma il dubbio di Spalletti è che per ora Rafinha sia più efficace a gara in corso, con l’avversario un po’ stanco e qualche spazio in più visto che le squadre si allungano. Le alternative per domenica sono le solite: Brozovic e Borja Valero. Senza dimenticare la variabile Candreva.
EFFETTO ICARDI Rafinha - professionista maniacale, tanto che si è portato a Milano un fisioterapista di fiducia con cui a casa integra il lavoro fatto in Pinetina - ovviamente vorrebbe giocare dall’inizio e negli ultimi due allenamenti proverà a convincere l’allenatore. Ma è troppo rispettoso in generale per fare polemiche. «Spalletti mi sta gestendo in modo molto intelligente - ha detto alla Gazzetta nella sua prima intervista italiana -, anche perché dovevo inserirmi nel gruppo e soprattutto capire un calcio particolare come quello italiano». Ora però le ripetizioni sono finite e domenica sera - che sia dall’inizio o nel secondo tempo - Rafinha potrà finalmente tornare a giocare davvero con Mauro Icardi. L’amico e compagno ai tempi delle giovanili del Barcellona si è infortunato prima del match col Crotone, quello dell’esordio del 25enne di San Paolo con una mezz’ora piena di lampi. La settimana prima infatti a Ferrara era entrato soltanto nel recupero, subito dopo il gol del pareggio di Paloschi. In fondo l’Inter al Napoli non segna da tre partite e mezza (dal gol di Brozovic del 16 aprile 2016, coinciso con l’ultima vittoria nerazzurra, sono passati 316’ di gioco) e la coppia di «canterani» può creare la scintilla giusta per riaccendere i nerazzurri anche in chiave Champions.