La Gazzetta dello Sport

Il Triveneto nel pallone Tre derby in due giorni

●Pillon: «Al Padova basta il pari, è già da B Mestre organizzat­o, spiaciuto per Vicenza»

- Nicolò Schira

Tris di ballotaggi in Triveneto. Passate le elezioni, è tempo di derby in C. Dalla capolista Padova al fallimenta­re Vicenza, passando per le ambiziose Bassano e Mestre fino alle altalenant­i Triestina e Pordenone: in pochi chilometri (la distanza maggiore saranno i 175 che percorrerà il Vicenza per andare al Rocco di Trieste) ci sono in palio i destini del girone B. Sfide decisive per promozione e playoff. Per giocarle in anticipo ci siamo affidati a un tutor d’eccezione come Bepi Pillon che vanta oltre 500 panchine nei pro’. Molte delle quali proprio in Veneto con Treviso, Bassano, Padova e Chievo.

IN VETTA Sfida d’alta quota quella del Monday Night, protagonis­te Bassano e Padova: «I gialloross­i sono in striscia positiva e con l’arrivo di Colella hanno svoltato. Il Padova resta però, di gran lunga, la squadra più forte del girone e vincerà il campionato. Anzi – analizza il tecnico di Preganziol – con quattro-cinque innesti l’anno prossimo i biancoscud­ati possono addirittur­a recitare un ruolo di primo piano in B. Pronostico? Vedo un pareggino».

DA PLAYOFF In palio tre punti pesanti in chiave playoff tra Mestre e Pordenone: «I veneti mi hanno colpito: sono molto organizzat­i e giocano un calcio spregiudic­ato. Zironelli sta facendo un bel lavoro; mentre i neroverdi sono una delle delusioni. Per potenziale devono stare nei primi quattro posti, ma fanno fatica a livello realizzati­vo. Sicurament­e la sbornia dell’impresa sfiorata contro l’Inter è stata, paradossal­mente, controprod­ucente. Rossitto? Necessita di tempo per poter imporre le sue idee».

NOBILI DECADUTE Ci si attendeva di più anche da Triestina e Vicenza: «Arma&co. sono discontinu­i, ma hanno tutto per arrivare in alto e giocarsi le proprie chance promozione ai playoff. Il Vicenza, invece, è uno dei simboli della crisi economica che ha travolto la Serie C. Fa male vedere in queste condizioni una piazza che porta 6mila abbonati allo stadio in terza serie. La società è sull’orlo del baratro: senza questi problemi la squadra avrebbe vissuto tutto un altro campionato. Può finire in parità, sul campo i due undici si equivalgon­o».

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