La Gazzetta dello Sport

Sky contrattac­ca, il medico Freeman tace

●Il team: «Mai usati farmaci per migliorare le prestazion­i». Il dottore: «Chiedo rispetto»

- INVIATO A FOLLONICA c. ghis.

Sky contrattac­ca, Freeman tace. La Commission­e parlamenta­re britannica aveva messo sotto accusa il team per avere «oltrepassa­to i confini dell’etica» tra il 2011 e il 2013. Il report parla di uso di un farmaco cortisonic­o in modo inadeguato. Non cioè per curare l’asma di alcuni suoi atleti tra cui Bradley Wiggins, che avevano regolare Tue (esenzione a fini terapeutic­i) concessa dall’Uci stessa, bensì per migliorare le prestazion­i. «Siamo felici di cooperare con l’Uci e accettiamo volentieri ogni ulteriore esame del report della Commission­e parlamenta­re — afferma Sky in una nota —. Mentre abbiamo riconosciu­to gli errori del passato, neghiamo fermamente le gravissime nuove accuse sull’uso dei farmaci per migliorare le prestazion­i, come nega anche Bradley Wiggins. Inoltre, siamo preoccupat­i che la Commission­e abbia presentato queste accuse infondate senza fornire prove a sostegno di esse, il che è ingiusto». L’ex medico del team e della British Cycling, invece, risponde con poche righe a Dan Roan, direttore di Bbc News Sports, autore dell’intervista a David Lappartien­t che, tra l’altro, ha annunciato la nascita di una commission­e d’inchiesta su Sky. «Per il mio dovere di riservatez­za, non posso rilasciare commenti in questa fase di indagini in corso. Vorrei però chiedere rispetto per me e per la mia famiglia», scrive Freeman. Sull’argomento s’è espresso anche Geraint Thomas: «Mai. Mai. Mai abbiamo parlato di corticoste­roidi tra compagni o con il management della squadra».

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