La Gazzetta dello Sport

«Bologna-Milano sfida che fa storia E al Real ho capito come si vince...»

●Slaughter, pivot della Virtus, ha vinto l’Eurolega col club spagnolo: «La mentalità dei grandi ti trascina»

- Luca Aquino BOLOGNA

Marcus Slaughter è uno dei due giocatori di questa Serie A (l’altro è il brindisino Tepic) ad avere nel palmares un’Eurolega. Un trofeo che ha vinto nel 2015 quando vestiva la maglia del Real Madrid, battendo in finale l’Olympiacos del suo attuale compagno di squadra Oliver Lafayette. La Virtus Bologna ha puntato sulla sua sconfinata esperienza europea (Pinar, Hapoel Gerusalemm­e, Gravelines, Bremerhave­n, Le Havre, Nancy, Valladolid, Bamberg, Real Madrid e Darussafak­a dal 2006 a oggi) facendone il proprio centro titolare nella stagione del ritorno in A. «È un onore indossare la maglia di un club con questa tradizione», dice il 32enne california­no.

A proposito di tradizione, domenica la sfida con Milano mette di fronte le due squadre più vincenti del basket italiano.

«La storia e la rivalità interessa di più i tifosi che si godono alla grande questo tipo di partite, noi ci prepariamo come sempre. L’Armani è un’ottima squadra, ma all’andata siamo andati vicini a batterli e ci riproverem­o in casa».

L’Olimpia è la squadra più forte della Serie A?

«Hanno tantissimo talento, forse come nessun altro in campionato. Giocare in Eurolega ha aumentato la loro esperienza. Non sono andati benissimo lì, per questo si concentrer­anno sulla Serie A. Sarà una bella partita».

A Venezia voi avete perso l’ennesima partita in volata. Ci sono spiegazion­i?

«Meritavamo di vincere. Dovremo essere bravi a prendere le cose positive di questa partita, a cominciare dal modo in cui abbiamo lottato dal primo all’ultimo minuto nonostante le varie avversità».

Ossia gli infortuni. Avere giocato solo 8 partite su 20 al completo, vi ha penalizzat­o in classifica?

«Un po’ sì ma non deve essere una scusa. Tutti hanno degli infortuni, non esiste la stagione perfetta. Nonostante molte assenze abbiamo fatto un ottimo lavoro, ma possiamo fare ancora meglio. Abbiamo perso tante partite punto a punto che potevamo vincere».

Cosa vi è mancato fin qui?

«Il nostro principale demerito è non esserci battuti al massimo in ogni singolo minuto di ogni partita. Dobbiamo avere sempre la mentalità degli “underdog”, degli sfavoriti, e lottare come abbiamo fatto a Venezia. Da lì si può costruire qualcosa di buono».

L’obiettivo è la qualificaz­ione ai playoff, i primi 4 posti pensa siano irraggiung­ibili?

«No, mancano ancora 10 partite e tutto può succedere. Niente è impossibil­e in questo campionato, possiamo vincere 5 partite in fila noi e perderne 3-4 una nostra avversaria per ritrovarci in alto».

Con Milano dovrebbe rientrare Ale Gentile. Quanto è importante per voi?

«Abbiamo perso tanti giocatori chiave nel corso della stagione e Ale è uno di questi. Speriamo di averlo contro Milano e che sia in salute per il resto dell’annata».

Lei è un grande appassiona­to di calcio, spesso è al Dall’Ara a vedere il Bologna. Come nasce questa passione?

«Fin da ragazzino, negli Stati Uniti. Cristiano Ronaldo è il mio idolo, tifavo per il Manchester United e poi per il Real quando è passato a Madrid. L’ho conosciuto quando giocavo lì, è una bella persona. Spesso veniva alle nostre partite con Sergio Ramos, che gioca molto bene a basket».

Ha visto il Real contro il PSG in Champions League?

«Guardo sempre la Champions League, questa gara mi ha dimostrato una volta di più il cuore e il desiderio di vincere del Real. Per me è stato splendido far parte di quell’ambiente che trasuda questo tipo di mentalità».

È quella che ha mostrato anche la Juventus con il Tottenham?

«Anche la Juve è una squadra con grande storia che sa come giocare queste partite. I suoi giocatori non pensano mai di non poter vincere, attendono il momento giusto e alla fine colpiscono come è avvenuto con il Tottenham».

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CIAMILLO Marcus Slaughter, 32 anni, viaggia a 9.3 punti e 7.1 rimbalzi
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