Leggerezza, difesa e... Goudelock Milano passa in casa del Khimki
Un po’ di leggerezza non guasta e, di certo, aiuta a vincere. La troppa ansia evocata da Pianigiani domenica dopo il successo contro Sassari per spiegare il periodo no, equivale alla criptonite per l’Olimpia. Ormai è assodato. Ma c’è dell’altro nel successo che Milano piazza in casa del Khimki, superando per la prima volta in questa Eurolega una delle prime otto. La campagna russa puntella alcuni concetti utili a concimare il terreno delle certezze, squassato dall’incubo della Coppa Italia fiorentina. È presto per dire se qualcosa è cambiato ma l’ardore profuso e le espressioni facciali raccontano un’altra storia. Con 40 minuti di difesa vera, l’Emporio tiene in scacco una squadra che continuerà il suo percorso in Europa e riesce pure a comprimere il talento del principino Shved che, certo, ne mette 24, ma va in tilt sui raddoppi finali sperperando i possessi decisivi, cosa che gli capita raramente. E c’è un secondo aspetto su cui vale la pena ragionare: senza due esterni (Theodore, infortunato, e Kalnietis) e prosciugando le rotazioni a dieci giocatori, Milano produce qualità e quantità con più naturalezza. Un caso? Viene il sospetto che non sia così.
MINI MAMBA Tutto ruota attorno allo strepitoso Goudelock, non solo pistolero spietato, ma pure difensore arcigno e uomo assist. Questa versione del mini mamba consegnerebbe a Milano un giocatore irriproducibile per i competitor italiani, perché là vola lo sguardo, dal momento che il CIAM tempo dei rimpianti, in Europa, è finito da un pezzo. Minutaggi e responsabilità rianimano pure Jerrells, mentre con Cinciarini al timone, non ce ne voglia Theodore, corsa e circolazione di palla s’impennano. Al di là dei nomi, comunque, il campo sta dicendo che più si sta larghi e meglio è.
STRAPPI Così Milano costruisce un primo tempo super in cui domina anche a rimbalzo, toccando il +12 che, dopo il riposo, diventa +13 con Micov, prima che Shved infiocchetti l’unico acuto della serata. Soliti canestri di bestiale istinto per un break di 16-2, semplificato pure dalle perse non forzate (5) dei milanesi. Ma stavolta l’Emporio non si smonta sulle folate di venti avversi. Il corpo a corpo finale premia una difesa capace di tenere il Khimki a 15 punti nell’ultimo quarto. «Partita solida - riflette Pianigiani - in cui siamo stati sempre presenti in difesa. Non stiamo giocando per i playoff ma stiamo dimostrando di essere migliorati e di potercela giocare. E lo faremo fino alla fine».