Una magia, ma non per le Coree
●Alle ore 12 italiane la cerimonia di apertura, Nord e Sud stavolta sfilano separate
Chissà dove andrà la sua mente quando entrerà nello Stadio di Pyeongchang con la bandiera nelle mani, a sventolarla per una Italia paralimpica nuova e piena di speranze. Magari a Tommi, l’amico scomparso in maniera tragica nell’incidente in moto che a lui ha fatto perdere completamente la gamba sinistra quando erano ancora adolescenti e giocavano insieme a hockey.
6 GIOCHI O a quei momenti in cui pensava che mai sarebbe tornato a fare sport come prima e poi ha scoperto invece, in oltre vent’anni di sudore e gioie, che ha potuto farlo anche più e meglio. Florian Planker, altoatesino, a quarantuno anni non è solo il portabandiera scelto da Pancalli per rappresentare l’Italia, ma un pezzo di storia dello sport azzurro, passato dalle glorie dello sci alpino (tre paralimpiadi, un bronzo a Salt Lake) a quelle del para ice (campione europeo 2011 e vicecampione due anni fa): «Una emozione grandissima. Un onore e un orgoglio per quello che ho fatto negli ultimi 23 anni nello sport paralimpico». Alla sesta Paralimpiade, Florian è tornato al ghiaccio, suo primo amore, dopo Torino e non lo ha più lasciato, vincendo 9 titoli italiani con le Aquile del Sudtirolo. Sarà la chioccia di una Italia giunta qui con tanti esordienti, grazie a una Federazione Sport Invernali Paralimpici (e alla Federghiaccio per l’hockey) che ha saputo rinnovare dopo la delusione delle 0 medaglie di Sochi. Purtroppo però senza una rappresentanza femminile, cosa che stride se comparata alla spedizione olimpica. Un peccato anche per la valenza sociale che da sempre lo sport paralimpico riveste. Ci saranno comunque 26 Azzurri (17 nel para ice hockey, 4 nel parasnowboard, 1 nello sci nordico e 4, compresa una guida, nello sci alpino) in
mezzo ad altri 567 atleti straordinari (record di partecipazione a una Paralimpiade invernale) giunti da 49 paesi per mostrare al mondo come le parole disabile e disabilità non abbiano senso.
DIVISE Accadrà tutto questo e molto d’altro in Sud Corea, pochi giorni dopo il grande spettacolo dell’Olimpiade invernale, che ha permesso anche il dialogo e il riavvicinamento fra nazioni separate come le due Coree. Ma alla Cerimonia di Apertura paralimpica (oggi alle 12, diretta su RaiSport) Corea del Sud e del Nord non sfileranno insieme, come è successo poche settimane fa. La decisione è stata presa ieri, dopo un incontro fra le due delegazioni al Villaggio Paralimpico. Una decisione che non era attesa, come ha sottolineato il presidente del Comitato Paralimpico Internazionale, il brasiliano Andrew Parsons: «Siamo delusi, ma la rispettiamo, anche se riteniamo che all’Olimpiade sia stato fatto un passo avanti nel dialogo. La partecipazione della Nord Corea e la sua collaborazione con il Comitato paralimpico porterà un miglioramento nelle condizioni di vita di chi ha disabilità in quel Paese». La Nord Corea, per la prima volta ai Giochi invernali dopo l’esordio agli estivi a Londra, ha una delegazione composta da 24 persone, ma con due soli atleti nello sci nordico.
90 ORE Le luci del grande sport non si spegneranno, dunque, e ora toccherà ad atleti altrettanto grandi chi li ha preceduti. Da sottolineare che l’Italia è fra i Paesi dove i Giochi Paralimpici si potranno vedere di più al mondo, con oltre 90 ore di programmazione in diretta divise fra RaiSport HD e Raidue, specie durante la notte italiana (ci sono 8 ore di fuso orario in meno). I Giochi Paralimpici insegnano a guardare le abilità, in qualunque condizione, e sanno regalare sempre emozioni straordinarie.