La Gazzetta dello Sport

Scozzoli l’antidivo riparte da Milano «Mi supero a 30 anni»

●Il ranista è la star del meeting: «Io leader discreto e felice, non invidio proprio nessuno»

- Stefano Arcobelli

Ritiratosi Filippo Magnini, il grande vecchio del nuoto ora è Fabio Scozzoli, che compirà 30 anni il 3 agosto, due giorni prima di Federica Pellegrini, la grande assente dell’8° Trofeo di Milano oggi e domani, prova generale delle selezioni europee. Il romagnolo è un po’ il leader silenzioso, saggio, mai sopra le righe, di una nazionale ricca di personaggi, curiosamen­te tutti assenti per diversi motivi - da Fede a Paltrinier­i, da Detti alla Quadarella - . Un campione che nel dopo disastro di Londra 2012, dove fu 7° nei 100 rana, si tatuò al torace l’ora di quella finale olimpica. Testimonia­l di un nuoto che cambia, non ha rimpianti neanche sugli effetti di un’operazione al ginocchio sinistro che nel 2013 gli stravolse la vita.

Scozzoli, non ha rimpianti?

«No,anche a 30 anni punto ad essere il miglior Scozzoli di sempre. Le esperienze aiutano, non mi chiedo mai cosa avrei fatto senza quella operazione. In ogni atleta c’è il periodo nero, la crisi: guardiamo a Fede come ha reagito dopo Rio».

Scozzoli a Rio non c’era mentre esultavano Paltrinier­i e Detti.

«Io ho sempre gioito per i risultati degli altri, non ho mai invidiato nessuno; penso al mio corso e alla mia corsia».

Non le piace essere divo, non è neanche il capitano (Turrini) e come vedrebbe Magnini da capitano non nuotatore?

«Filo potrebbe essere il trait d’union tra le generazion­i, a me basta essere considerat­o punto di riferiment­o per l’esperienza che ho acquisito in questi 10 anni. Lui è più espansivo io penso più a me stesso, da grande vorrei essere allenatore, non credo di essere il suo erede ma lui può ancora dare tanto col suo esempio».

Lei pensa a Tokyo 2020?

«Avrò 32 anni, e il sogno sarebbe tornare a nuotare la finale olimpica: ricordo a Londra che io arrivai 2° in batteria e poi 7° in finale, mentre l’americano Hansen a 30 anni era 8° e poi finì di bronzo. Se arrivi in finale può sempre succedere di tutto a un’Olimpiade, ed io cerco anche la rivincita 2016: vidi da casa i Giochi. Ma ora sono tornato».

In vasca corta medagliato mondiale e campione europeo, sesto nei 50 ai Mondiali di Budapest in vasca lunga: insomma non abdica nonostante Martinengh­i...

«Nicolò e la generazion­e del ‘98-99 mi aiutano a dare il meglio: Martinengh­i nella scorsa stagione ha fatto cose grandissim­e, io vorrei capire fin dove spingermi: un anno fa 59”5 non bastò per la finale mondiale, ma fui il secondo europeo nei 50. A Glasgow in estate arriverann­o le prime indicazion­i per l’obiettivo olimpico, primo step per un grande finale di carriera: prendo quel che viene. Voglio lavorare al meglio per arrivare in fondo ai 100, altrimenti punto sulla velocità nei 50, e c’è sempre da dare una mano alla staffetta mista».

«VORREI CHIUDERE A TOKYO CON UN’ALTRA FINALE OLIMPICA»

FABIO SCOZZOLI 2 ARGENTI MONDIALI DA 50 M

«NON HO RIMPIANTI, TUTTI VANNO IN CRISI: COME FEDE SONO TORNATO»

FABIO SCOZZOLI PRIMO IRIDATO AZZURR0 25 M

Lei incarna il profession­ista esemplare, che va a letto alle 21, non alza mai la voce. Come si trova nel nuoto dei socials di oggi?

«Io non voglio diventare un altro ma essere sempre me stesso. Il mio idolo nel nuoto era Kitajima, nipponico con tutto ciò che concerne: sono cresciuto vedendo la sua rana, oggi comanda l’inglese Peaty con tutta la sua potenza, e io mi adeguo. A volte il mio allenatore Casella mi deve frenare: perché non sono mai stato così carico. Sarà l’età, ma ora riesco ad apprezzare tutto di più in acqua, e non

rinnego nessuna delle scelte fatte, errori compresi».

A Milano cosa promette?

«Di migliorare i record del meeting che ho dal 2013 (27”51 e 1’00”90, ndr), mi dispiace non ci sia Martinengh­i, mi sento al 75% e sarà un ottimo test, un po’ per tutti, a un mese dai Trials».

In inverno s’è ripreso la scena d’oro: ha battuto persino Peaty.

«Adam è un fenomeno, uno di quelli che è quasi impossibil­e battere. Pensavo sarebbe stato inarrivabi­le e invece mi sbagliavo. Sono riuscito a stargli davanti anche nella fase nuotata e questo ha reso nei 50 la mia vittoria una piccola impresa. Mi piaceva lo Scozzoli che non sbagliava un tocco nel 2013 e questo qui più maturo».

E in estate?

«Sarà più difficile in vasca lunga: mi mancano gli ultimi 10 metri, perciò ho messo dentro legna nel fuoco per finirli bene. Senza voler strafare, bisogna partire dalla velocità che a 30 anni è migliorabi­le anche se per la resistenza è più dura. Ma non mi stresso, non ho rancori e faccio quello che mi piace. Guardo a casa mia, al mio percorso».

 ??  ?? Fabio Scozzoli, nato il 3-8-1988, ranista dell’Esercito, vive a Forlì e si allena a Imola con Casella. Record da 50 m di 26”91 e 59”42
Fabio Scozzoli, nato il 3-8-1988, ranista dell’Esercito, vive a Forlì e si allena a Imola con Casella. Record da 50 m di 26”91 e 59”42
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