La Gazzetta dello Sport

WENGER AI CRITICI «ABBIAMO DATO UNA RISPOSTA DA VERA SQUADRA»

«Abbiamo reagito insieme, ritrovando il coraggio. Il risultato parla per noi. Ma contro questo Milan qualificaz­ione aperta»

- a.g.

«The last chance», l’ultima occasione, è presto diventata un altro film. Arséne Wenger ha diretto il gioco dell’Arsenal con un inizio da applausi e, almeno per ora, un lieto fine. Non è dunque a San Siro che si interrompe­rà – semmai fosse davvero successo – la storia infinita tra l’allenatore francese e i gunners. Se si chiuderà in gloria, cioè con la vittoria del trofeo salva stagione, è ancora troppo presto per dirlo, intanto il successo sul Milan a San Siro ha allungato la serie. Nell’episodio di ieri Wenger si è alzato non troppe volte dalla panchina, ma quando lo faceva si notava benissimo: alto e stretto nel giubbotto rivestito di arancione. Arsène ha applaudito Mkhitaryan al primo gol e Ramsey al raddoppio, poi è stato più spesso seduto per affacciars­i in campo solo nel finale e condurre i suoi al triplice fischio. Dopo un abbraccio con Gattuso – che è andato al centro a salutare i giocatori e gli arbitri – Arsène si è infilato rapido negli spogliatoi. «Abbiamo dato una risposta collettiva, era ciò di cui avevo bisogno e quello che mi avevate chiesto. Abbiamo reagito insieme con una buona prestazion­e». E la regia è anche dell’allenatore, a cui non era permesso fallire. Wenger ha ristabilit­o le distanze con Gattuso: alla vigilia era stato Arsène che aveva indirettam­ente chiesto consigli a Rino, dopo è Gattuso a compliment­arsi e a dover prendere nota: «Il Milan ha fatto molto bene recentemen­te, stanno facendo un grande lavoro e se avessero segnato a inizio gara su uno dei tanti calci d’angolo a loro favore forse sarebbe venuta fuori un’altra partita. Anche per questo dico che non siamo assolutame­nte qualificat­i, siamo in vantaggio ma niente è ancora chiuso e dobbiamo concentrar­ci sul ritorno», spiega il tecnico dell’Arsenal.

STRISCIA NEGATIVA Il clima era quello da «the last chance», i tifosi dei gunners avevano occupato un terzo del settore a loro disposizio­ne e per il boss si parlava di partita da dentro o fuori: un’ultima spiaggia evidenteme­nte c’è anche in Inghilterr­a. Ieri Arséne Wenger ha rimesso i remi in barca: era necessario interrompe­re la striscia negativa di quattro sconfitte consecutiv­e e l’ha fatto. L’Arsenal era uscito battuto contro l’Ostersund in Europa League, con il City in coppa di Lega e poi di nuovo in Premier, e sconfitto dal Brighton ancora in campionato. Ieri la squadra si è ripresa contro il Milan: «Siamo stati stesi a terra ma ci siamo rialzati per combattere, abbiamo riguadagna­to risorse mentali e fisiche per questo incontro. Abbiamo ritrovato coraggio, lo spirito di squadra c’è e il risultato parla per noi, serviva essere pragmatici e decisi. La vittoria ci dà coraggio e serve a dimostrare che ci siamo, che lo spirito Arsenal è tornato: così possiamo tornare a guardare al futuro».

SIAMO IN VANTAGGIO, MA NON SIAMO QUALIFICAT­I

ARSENE WENGER ALLENATORE ARSENAL

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