La Gazzetta dello Sport

Ringhio resta pulcino

GATTUSO DURO «TROPPI ERRORI NON SIAMO STATI UNA VERA SQUADRA»

- Alessandra Gozzini MILANO

«Ogni volta che loro attaccavan­o potevano farci male. Zero nel palleggio. Ma al posto di Calhanoglu mi sarei buttato. Lo ha toccato»

In serate molto più fredde Gattuso aveva tolto il giaccone per rimanere in giacca. Ieri – dodici gradi sul termometro – Rino ha tolto la giacca ed è rimasto con il maglione della divisa. Spogliato, ma non indifeso: più che un pulcino sembrava un leone in gabbia. Rino ruggisce per tutta la partita, al solito trascorsa a dare indicazion­i al limite dell’area tecnica: alla vigilia aveva ammesso di aver ringhiato anche in settimana, con la squadra sottoposta a carichi di lavoro che il programma iniziale prevedeva per la settimana della sosta. «Vero, eravamo poco brillanti. Abbiamo sofferto e non so se abbiamo sbagliato qualcosa nella preparazio­ne», ammette. Ci sta che dopo una lunga rincorsa la squadra abbia accusato la necessità di una pausa, e peccato che il momento di tirare il fiato sia coinciso con la partita di ieri. Gattuso aveva confessato che per la passione che mette il mestiere di allenatore lo logora, e tanta stanchezza ieri è sembrata trasferirl­a anche alla squadra. Prima della partita il d.s. Mirabelli aveva provato a rimettere benzina nel serbatoio: «Se ci sarò io, l’allenatore sarà Gattuso». La conferma della linea – dentro entrambi, fuori insieme – valeva anche come esortazion­e alla squadra. I settantami­la sugli spalti hanno invece fatto fatica ad arrivare fin qui, con la città allarmata dallo sciopero dei trasporti. Una volta dentro lo stadio si sono rianimati: hanno tifato fin all’inizio e sprintato alla fine, salutando la squadra con un lungo applauso.

MAI DA SQUADRA A fine partita Rino ha però la forza di entrare in tackle e per la prima volta da che siede sulla panchina del Milan entra duro anche sui suoi: «Non abbiamo mai giocato da squadra, ogni volta che attaccavan­o potevano farci male. Giocare a questo livello è nuovo per molti di questi ragazzi ma rimangono troppi errori, abbiamo sbagliato troppo». L’analisi critica procede: «Abbiamo concesso troppo campo agli avversari, con me non era mai successo mentre stavolta non siamo mai riusciti a palleggiar­e e uscire dall’uno contro uno, mai stati compatti. Potevamo fare qualcosa di più ma loro hanno meritato». E ancora: «Abbiamo subito troppe imbucate ed eravamo sempre in uno in meno. L’Arsenal ci è stato superiore, ma si cresce anche da legnate così. Il rigore su Calhanoglo­u? Io mi sarei buttato, il portiere lo tocca». Un modo per guardare al futuro: «Andremo a Londra per provarci, certo non a fare una scampagnat­a. Siamo il Milan e abbiamo una maglia da rispettare. Ora però testa al Genoa, a LKondra penseremo soltanto dopo».

SE CI SARÒ IO, L’ALLENATORE SARÀ ANCORA RINO

MASSIMILIA­NO MIRABELLI D.S. MILAN

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