La Gazzetta dello Sport

ECCO LA FORZA DI DAVIDE

In 10.000 davanti a Santa Croce Badelj: «Tu per noi sei la luce» Applausi ai giocatori della Juve

- Luca Calamai FIRENZE

L’ultima immagine è quella che resta nel cuore. Mamma Anna Astori prima di lasciare piazza Santa Croce invia un bacio ai diecimila che sono davanti a lei, dietro le transenne. È un attimo. Quel mondo colorato di viola che ha accompagna­to il funerale in un silenzio assordante si accende di colpo. «C’è solo un capitano, solo un capitano». Cantano tutti. Non è finita. Da un gruppo di tifosi parte un altro coro, inventato sul momento: «Ovunque tu sarai, Davide Astori sarai con noi». L’auto bianca con il feretro si allontana.

RITORNO A CASA Nel pomeriggio di oggi la salma del Capitano sarà tumulata a San Pellegrino Terme. Nella sua Val Brembana. Un altro fiume di folla per l’ultimo abbraccio. Un’altra giornata nel ricordo di Davide. Il Capitano. La piazza si riempie minuto dopo minuto. I balconi ospitano alcuni striscioni. «Grazie per quello che ci hai dato», «Davide, uno di noi». Tutti in piedi. Tutti in silenzio. Interrotto solo dall’applauso che accompagna l’arrivo delle varie delegazion­i. La Fiorentina si materializ­za intorno alle 9.30. Pioli in testa. Gli altri dietro. Non ci sono cori per la squadra viola. Non è un giorno da tifosi. È un giorno da amici. Tutti travolti dal dolore. Ci sono applausi per Andrea Della Valle che arriva con il presidente esecutivo Cognigni e per Diego Della Valle che entra nella Basilica insieme a Matteo Renzi («Firenze ama in modo straordina­rio»). Il feretro è appena partito dal Centro Tecnico di Coverciano. Si ferma un attimo davanti alla tribuna autorità dello stadio. In mille sono ad aspettarlo. Il Franchi è stato una seconda casa per Davide. Appoggiate alla cancellata ci sono una monta- gna di testimonia­nze. Foto, sciarpe, maglie, disegni di bambini, rose. Soprattutt­o bianche. Ci sono anche le ma- glie del Cagliari e della Roma.

Una parete d’amore.

TUTTI ASSIEME In piazza Santa Croce, invece, il muro di tifosi cresce. Sul sagrato sfila del mondo del calcio. Ci sono applausi per tutti. Il feretro arriva intorno alle 10. Ci sono i pulcini della Fiorentina a fare da ala sulle scale del sagrato. Ma passano diversi minuti prima che gli addetti delle onoranze funebri trasportin­o dentro la Basilica la bara. Il motivo? All’interno un parente stretto di Francesca Fioretti, la compagna di Astori, si accascia a terra. Due dottori intervengo­no subito per portare un primo soccorso. Poi, arrivano anche alcuni infermieri. In pochi minuti la situazione torna nella normalità. E la preghiera di suffragio può cominciare. È Sua Eminenza Giuseppe Betori, cardinale di Firenze, a parlare alle centinaia di persone presenti all’interno della Basilica e ai diecimila fiorentini in piedi nella piazza. «Di molte cose nella vita ci sfugge il senso. Della morte non abbiamo spiegazion­i da offrire. Non chiedetemi motivi per essere consolati, posso solo piangere con voi». Ricorda Davide parlando del «nostro Capitano». «La sua umiltà, la sua semplicità, la sua modestia, la sua responsabi­lità: così il mondo del calcio lo ha ricordato. Parole che ce lo rendono caro. Davide ci ha insegnato che nella vita si gioca di squadra. Lui lo ha fatto aiutando i bambini del Mayer e i compagni più giovani. In questo mondo di superbia ci ha regalato la sua umiltà. Da Capitano entrerà per sempre nella storia della Fiorentina. Infine vorrei ricordare il suo legame con la città. È stato un fiorentino da sempre e per sempre». Parole accompagna­te da un grande applauso della piazza.

COMMOZIONE Le lettere di Badelj a nome dei compagni e del fratello Marco vengono ascoltate in religioso silenzio. Con la commozione che sale alle stelle. I presenti raccontano che dentro la Basilica in tanti non sono riusciti a trattenere le lacrime. Poi, dopo la benedizion­e i diecimila presenti aspettano l’uscita del feretro. Interrompe­ndo il silenzio con alcuni cori dedicati a Davide. Intorno a mezzogiorn­o e mezzo la macchina con il feretro lascia la piazza seguita dalle auto con i famigliari. La gente però rimane ancora qualche minuto. Ammutolita davanti alle porte della Basilica spalancate: incapace di allontanar­si. Nel tentativo di rimandare un distacco sempre più doloroso. Un tifoso di mezza età mostra orgoglioso una sciarpa con la scritta: «Se avessi due vite te le regalerei entrambe». E tanti pensieri vanno alla figlia del Capitano, alla piccola Vittoria che non ha partecipat­o alla funzione religiosa. Ma che è nel cuore di tutti. Firenze l’ha giurato: farà il possibile e l’impossibil­e perché Vittoria, crescendo, scopra anche attraverso i tifosi viola che splendida persona era il suo babbo. La squadra nel pomeriggio è tornata al centro sportivo. Con loro Andrea e Diego Della Valle (che ha chiesto alla squadra di reagire nel nome di un grande uomo come Astori) faranno di tutto per essere domenica al Franchi per la partita con il Benevento. Insieme a più di 30mila tifosi che hanno già il biglietto. E accanto a ognuno ci sarà il ricordo di Davide Astori. Uno di loro. Per sempre.

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● 1 La folla fuori dalla Basilica di Santa Croce di Firenze ● 2 La bara di Davide entra in Chiesa ● 3 L’uscita del feretro tra un muro di folla ● 4 Il dolore di Francesca Fioretti, compagna di Astori ● 5 I gonfaloni delle squadre dietro il feretro ● 6...
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