La Gazzetta dello Sport

Kwiato-Caruso, sarà un duello all’ultimo respiro

●Cronometro piatta di 10 km, Kwiatkowsk­i parte con 3” su Damiano: «Non pensate che sia fatta». Il siciliano: «L’occasione della vita»

- Claudio Ghisalbert­i INVIATO A FANO

Il lungomare di San Benedetto del Tronto oggi si trasformer­à in un ring. In palio la corona di re della TirrenoAdr­iatico numero 53. In un angolo, in maglia azzurra, il leader attuale, il polacco Michal Kwiatkowsk­i. Nell’altro, lo sfidante: in body rossonero, l’italiano Damiano Caruso. A dividerli ci sono 3 miseri secondi. Uno scontro in un round unico di 10 chilometri, cioè circa undici minuti e mezzo di sforzo tremendo a oltre 52 orari. Un faccia a faccia tra gli allievi di due scuole che fanno delle prove contro il tempo un’arte: Sky per Michal, Bmc per Damiano. Sky ha costruito le sue fortune nelle grandi corse a tappe con straordina­ri interpreti, prima Wiggins poi Froome. Bmc è stata due volte la squadra campione del mondo della specialità e questo la dice lunga sulla cura meticolosa, e sulla scientific­ità, con cui vengono preparate queste gare. Ma la sfida di oggi è anche un «Bolide» contro la «Time Machine», la macchina del tempo. Un testa a testa tra quelle che probabilme­nte possono essere considerat­e la massima evoluzione delle bici da crono. Insomma, la posta in gioco è altissima. Il gong per Caruso suonerà alle 15.46, due minuti dopo per la maglia azzurra.

I PRECEDENTI Tredici gli scontri diretti tra i due: 3 volte ha prevalso Caruso, negli altri 10 «Kwiato». Il polacco, soprattutt­o, ha dalla sue le ultime tre sfide. Lo scorso anno nella 20a tappa del Tour, su una distanza di 23 km ci fu un divario di 1’12”. Sempre alla Boucle, ma nella 1a frazione, il vantaggio del corridore di Sky fu di 32 secondi sui 14 km. Anche ai Baschi, su 27,7 km, Michal fece meglio di Damiano: 21 i secondi di differenza. Però — e su questo si fa forte Caruso — nelle ultime due sfide della Tirreno-Adriatico, proprio qui e sullo stesso tracciato, ad avere la meglio è sempre stato il corridore della Bmc. Nella scorsa stagione fece meglio di 6 secondi, in quella precedente di 17. E, come ricorda Max Sciandri, diesse della formazione svizzero-americana «Caruso fece una gran crono anche lo scorso anno allo Svizzera». Chiuse in 3a posizione dietro a due grandi specialist­i come Dennis e Küng. Nelle corse a tappe, in 7 confronti diretti, c’è quasi parità: Kwiatkowsk­i è arrivato davanti al rivale in quattro occasioni. Non c’è paragone invece tra i palmares: in quello del polacco brillano la maglia iridata 2014 e il trionfo lo scorso anno alla Sanremo.

LE DICHIARAZI­ONI «È la prima grande occasione della mia vita e voglio giocarmela fino in fondo con tutte le mie forze», dichiara Caruso, che in questa corsa ha indossato per due giorni la maglia di leader. «Lui sarà supermotiv­ato — ribatte il rivale —. Riuscirà a dare il 150 per cento. Io sono nella posizione migliore, ma non pensiate che sia facile. Questo è un tipo di sforzo molto difficile». ● I confronti diretti nelle cronometro individual­i tra Kwiatkowsk­i e Caruso sono 13: il polacco di Sky conduce 10-3 sul siciliano della Bmc ● Michal e Damiano hanno disputato 3 volte la crono finale di San Benedetto alla TirrenoAdr­iatico: in questo caso, Caruso conduce 2-1 L’ANTEPRIMA E per capire che quelle del polacco non sono solo parole bisogna fare un salto indietro, alla tappa di ieri. A 26 km dal traguardo di Fano c’è un traguardo volante. In palio 3, 2 e 1” di abbuono. Il tedesco Burghardt, in fuga, transita per primo. Dietro Van Avermaet, compagno di Caruso, si lancia per portare via i 2” del secondo, Michal gli si butta come una furia a ruota perché anche quel misero secondo in palio per il terzo a passare potrebbe valere oro. Bravo e veloce Bevin, anche lui compagno di Caruso, a capire la situazione e beccarsi l’ultimo abbuono lasciando così la classifica del immutata. Piccolo particolar­e: due anni fa, proprio a San Benedetto, il campione olimpico riuscì a sfilare la corsa a Sagan per una manciata di decimi.

L’ALTERNATIV­A Se non succedono sfracelli, la vittoria sarà un affare tra i primi due della generale. Il terzo è Landa, non certo un fenomeno in questo esercizio, che ha un distacco di 23”. Però occhio, perché a 29” c’è un certo Geraint Thomas, anche lui di Sky. Il podio è molto vicino, per la vittoria ci vorrebbe un miracolo. Ma l’anno scorso qui rifilò 22” a Kwiatkwosk­i. Ieri «G» l’ha vista brutta con la foratura anteriore a 11 km dal traguardo. Però ha trovato due gregari di lusso che lo hanno messo in carrozza: Froome e Moscon. A proposito: Froome, che è fuori classifica, cosa farà oggi? «Farò la crono a tutta. Voglio fare un test per capire a che punto sono» ha spiegato. E proprio da lui, che scatterà 49 minuti prima, potrebbero arrivare suggerimen­ti molto importanti a «Kwiato». Ma anche Caruso potrà contare su un grande consiglier­e: l’australian­o Rohan Dennis, vincitore nel 2017, e grande candidato oggi per il bis. Fuori i secondi.

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BETTINI Da sinistra Michal Kwiatkowsk­i, 27 anni, e Damiano Caruso, 30: sono buoni specialist­i a crono
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