Uomo in più della Lazio Regista, goleador e se serve difensore
Il primo impatto conta sempre tanto. Il 18 luglio scorso, all’arrivo nel ritiro di Auronzo, Lucas Leiva conquista subito la Lazio. Sbuca al campo dove la squadra di Simone Inzaghi sta concludendo l’allenamento del pomeriggio con un sorriso radioso, per nulla intaccato dal lungo viaggio. Abbracci e selfie in serie con tifosi. In pochi minuti cancellate le ombre del tormentato distacco con Biglia. Dopo averlo visto sul campo, Parolo sussurra a Inzaghi: «Ha fatto anche il difensore ed è molto bravo nei contrasti...».
PILASTRO Dieci anni di Premier col Liverpool, 20 gare con il Brasile alle spalle, ma anche l’etichetta appiccicata frettolosamente di essere ormai nella fase discendente della carriera: 31 presenze nell’ultima stagione con i Reds, a causa anche di un rapporto infelice col tecnico Klopp. Otto mesi dopo il suo ruolino in biancoceleste lo esalta partendo proprio dal numero di partite disputate: 39 sulle 44 totali della Lazio. Hanno giocato di più solo Lulic (40) e Strakosha (41). Arrivato per prendere il posto di Biglia in regia ha subito manifestato un feeling vincente con la Lazio, sollevando la Supercoppa nella serata del debutto. D’altra parte condivide col club biancoceleste il giorno di nascita: 9 gennaio. È diventato il fulcro del gioco di Inzaghi come lo era l’argentino. Facendo aumentare di gara in gara il suo apporto a tutto campo. Non a caso è andato a segno nelle ultime due partite: a Kiev contro la Dinamo in Europa League e col Bologna in campionato. Il suo bottino realizzativo è a quota tre reti(compresa quella contro lo Zulte Waregem). Eguagliato – per uno che non è certo un goleador – il record personale di 3 reti al Liverpool, 2008-09). Ma Leiva sta dappertutto: sabato, nel test con la Primavera, Inzaghi lo ha schierato al centro della difesa, soluzione già varata in alcune occasioni d’emergenza. Un’opzione in più al servizio della Lazio. Da sviluppare con la personalità e il carisma che il brasiliano esprime sul campo.
PROGETTI Ha imparato velocemente l’italiano. Così è disinvolto e deciso nelle interviste del dopo partita. Come negli incontri nelle scuole organizzati dalla Lazio. La sua carica verso la Champions non ammette giri di parole. «A Kiev abbiamo dimostrato di poter battere squadre forti. Dobbiamo concentrarci sulle ultime nove partite di campionato: possiamo vincerle tutte». Il rilancio con la Lazio gli ha fatto rispolverare un sogno, quello del Mondiale. «È sempre nella mia testa, so che non sarà facile...», ha dichiarato nei giorni scorsi. Ieri, approfittando della giornata di riposo concessa da Inzaghi, ha fatto il turista per Roma. Tappa immancabile il Colosseo: foto postata via social. Con la curiosità di inseguire sempre una nuova emozione: la sua lezione trasmessa alla Lazio di Inzaghi per guardare in alto.
●Non solo perno del gioco: a segno nelle ultime due gare «Champions? Ci sono nove partite, possiamo vincerle tutte»