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Panchina d’oro: stravince Allegri «Auguri a tutti. A Sarri un po’ meno...»

- Massimilia­no Allegri con la panchina d’oro che gli hanno assegnato i colleghi per il 2016-2017

I colleghi non hanno dubbi e il livornese eguaglia il record di 3 trofei di Capello e Conte. Per la B vince Semplici, Stroppa per la Lega Pro

«Auguro a tutti i colleghi un grande finale di s t agione. Anzi a Sarri un po’ meno». Sorridono tutti nella palestra del Centro Tecnico di Coverciano. Max Allegri è al microfono per i ringraziam­enti. Terza Panchina d’oro per il tecnico bianconero (una di C la vinse col Sassuolo), raggiunge Conte e Ca- pello tra i più premiati. Stavolta ha battuto allo sprint Gasperini: 19 voti a 11. C’è stata gara vera. Sarri, il rivale di sempre, è sull’ultimo gradino del podio con appena sette segnalazio­ni. Ma il tecnico del Napoli era già stato premiato un anno fa per il suo lavoro tutto qualità sulla panchina partenopea. Gli allenatori italiani hanno avuto invece la tentazione di premiare «il nuovo», cioè il tecnico della sorprenden­te Atalanta. Poi, hanno scelto i risultati. E Max era davanti a tutti. Nettamente. «Ringrazio i giocatori, la società, lo staff, i colleghi che mi hanno votato» ripete come una litania. Ormai ci ha fatto l’abitudine a questo riconoscim­ento e al rituale che lo accompagna. Insomma, si muove da attore consumato. Era molto più emozionato quando lo conquistò con il Sassuolo e il Cagliari. Prima di salutare rende l’onore delle armi ai colleghi che hanno conquistat­o un titolo all’estero: «Vincere lontano da casa è più complicato. È la conferma del valore della nostra scuola. Il calcio italiano ha valori importanti

1Allegri conquista la Panchina d’oro e scherza a distanza col rivale-scudetto, giunto 3o «Un campionato emozionant­e»

IN EUROPA

Allegri dà anche uno sguardo alla Champions: «Il Real è il favorito per il titolo ma noi lo sfideremo da Juve»

alla faccia di come viene descritto. Abbiamo giovani di grande talento anche in prospettiv­a nazionale. Il problema è che spesso per noi l’erba del vicino è sempre più verde».

Il tecnico bianconero si sposta nel piazzale di Coverciano. Telecamere e fotografi lo marcano a uomo. Com’è la panchina della Juve? Gli chiedono. E lui di botto: «È di platino. Vale più dell’oro».

Come va la sfida con Sarri?

«Il 20 maggio vedremo chi è stato più bravo. Ma intanto io ringrazio il Napoli e il Napoli dovrebbe ringraziar­e la Juve perché stiamo dando vita a un campionato emozionant­e. La serie A è l’unico torneo ancora aperto in Europa. Certo, conquistar­e il settimo scudetto consecutiv­o sarebbe straordina­rio».

A chi dedica questo trofeo?

«A Davide Astori».

Come arriva la Juve a questo sprint finale?

« Nella maniera giusta. Ci aspettano due mesi di emozioni. Ora cominciamo a pensare al Milan. Sarebbe un errore giudicare questo confronto leggendo i numeri della classifica. Tra le due squadre non ci sono gli attuali punti di differenza. Il Milan è sempre stato un rivale speciale e le nostre sono sempre state sfide equilibrat­e».

Gattuso ha cambiato faccia ai rossoneri.

«Rino ha portato ordine ed equilibrio».

Notizie dall’infermeria?

«Aspettiamo che i giocatori tornino dalle varie nazionali. Faremo con quello che abbiamo. Come sempre. Abbiamo lavorato bene in questi mesi per arrivare “giusti” a questa volata».

Come risponderà Dybala alla mancata convocazio­ne in nazionale?

«Sarà uno stimolo in più. Dybala ha qualità speciali. E ha ancora margini di crescita. Ha tutto per diventare un numero uno al mondo. Non valuto le scelte del cittì dell’Argentina. Dybala si sta riprendend­o il suo ruolo dopo l’infortunio. Ha ricomincia­to a segnare gol importanti. E poi io ho un’idea su questo tema».

Quale?

«Alla fine Dybala parteciper­à ai mondiali in Russia. Vedrete che non mi sbaglio».

All’orizzonte c’è anche la sfida contro il Real...

« Ora pensiamo al Milan. Un passo alla volta. Il Real Madrid è la squadra favorita anche per questa Champions. Ha campioni formidabil­i ma noi proveremo a battere i più forti. Il Real non deve essere un’ossessione. Lo affrontere­mo con rispetto ma senza paura. Lo affrontere­mo da Juve».

Un caffè al bar del Centro Tecnico poi ancora in palestra per la seconda parte della lezione. L’ultimo momento di libertà prima del rush finale. Con un avviso ai rivali, italiani e spagnoli: la Juve è affamata più che mai.

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LAPRESSE Roberto Bordin, Massimo Carrera e Marco Rossi campioni nazionali in Moldova, Russia e Ungheria

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