La Gazzetta dello Sport

SPALLETTI: «INTER, SIAMO TORNATI ICARDI IN RUSSIA»

1 «Non sarà una convocazio­ne mancata ad abbattere Mauro. Passi da gigante per lottare con le big, l’Inter in Champions sarebbe un risultato straordina­rio»

- Luca Calamai FIRENZE

Nuova Inter, nuovo Spalletti. Comanda il sorriso in casa nerazzurra. Luciano da Certaldo saluta, stringe mani, dialoga con i colleghi nella palestra del Centro Tecnico di Coverciano. La vittoria contro la Samp ha rimesso a posto tutte le figurine di un mosaico che sembrava impazzito. Il tecnico dell’Inter non dribbla nessuna domanda. Parla di Icardi e della bocciatura della nazionale argentina, di scudetto, della sfida con le romane per i posti Champions, di mercato e anche di Nazionale. «Per me ci vorrebbe Ancelotti. Questo senza nulla togliere agli altri candidati e anche a Di Biagio, che è un ottimo allenatore». Si parte da Maurito. Il capitano. Spalletti va giù duro. «Non è certo una mancata convocazio­ne nella Seleccion a mettere in difficoltà uno come Icardi. Così come non lo ferma una gara senza segnare. Lui ama le sfide e si riprende il tempo perso nell’occasione successiva. Gli basterà avere una nuova opportunit­à. Ha una solidità dentro impression­ante».

Resta la bocciatura di Sampaoli.

«Non parlerei di bocciatura. Icardi lo conoscono tutti. Penso che il nuovo c.t. dell’Argentina abbia voluto studiare qualche nuovo attaccante. Lautaro Martinez, per esempio. Queste sono amichevoli».

E per il Mondiale?

«Sono convinto che Icardi andrà in Russia».

Le piace Martinez?

«A me in questo momento interessan­o Icardi, Perisic, Karamoh...».

L’Inter è ripartita.

«A Marassi ho raccolto tanti segnali positivi. Ho visto la palla viaggiare con più velocità, ho visto costruire gioco con più serenità, ho visto meno palloni persi banalmente. Tutte sensazioni positive per questo finale di campionato. Noi puntiamo a centrare un risultato straordina­rio, a conquistar­e un posto in Champions».

E’ contento dei punti che ha conquistat­o fino a oggi?

«Abbiano fatto passi da giganti per competere con le grandi del campionato. Spero di poter lavorare ancora a lungo con l’Inter per centrare traguardi ancora più importanti».

L’Inter ha bloccato De Vrij.

«Non mi piace parlare di giocatori che non fanno parte del mio gruppo. Qualcuno dei miei allievi potrebbe pensare di essere in discussion­e invece io sono contento di tutta la mia squadra. Poi, è normale che Sabatini e Ausilio facciano il loro lavoro. Che vuol dire prendere informazio­ni, guardarsi intorno. Io e i giocatori dobbiamo avere in testa solo il campionato».

E la prossima partita.

« Ospitiamo a San Siro il Verona. Poi, avremo tre trasferte derby compreso. Tre impegni delicati. In questa stagione a volte abbiamo sbandato contro le squadre non di vertice. Dobbiamo imparare a mettere sempre in campo la nostra qualità. Spero che la lezione sia servita. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio».

Per chi ha votato alla Panchina d’Oro?

«Per Gasperini. So per esperienza quanto sia complicato mettersi in luce quando non alleni una grande. Ma Allegri merita di aver vinto. Ho anche votato Semplici per la panchina d’argento».

Chi conquister­à lo scudetto?

«Non credo che sarà decisivo lo scontro diretto. Avete visto il calendario? Ci sono altre trappole per Juve e Napoli. Deciderà il campionato».

Come finirà la doppia sfida dei quarti di finale di Champions tra Italia e Spagna?

«Allegri e Di Francesco hanno accolto senza sorrisi gli accoppiame­nti. Normale, Real Madrid e Barcellona sono tanta roba. Ma vi posso garantire che i loro rivali sono altrettant­o preoccupat­i. La qualificaz­ione sarà decisa dagli episodi».

Mentre la volata Champions come finirà?

«Roma e Lazio stanno bene. Ma anche la mia Inter ora mi dà più fiducia. Ho la sensazione che le mie idee cominciano a essere riproposte in campo».

SUL FUTURO «Roma e Lazio stanno bene, ma anche la mia Inter mi dà più fiducia»

«C.t.? Ancelotti. Real e Barça non sono felici di sfidare Juventus e Roma»

La Fiorentina è riuscita a reagire dopo la tragedia di Astori.

«Pioli ha direzionat­o quanto accaduto nel modo giusto. E’ stato davvero molto bravo a gestire una situazione potenzialm­ente devastante. Sempliceme­nte formidabil­e».

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L’allenatore dell’Inter Luciano Spalletti, 59 anni, con Mauro Icardi, 25 GETTY

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