La Gazzetta dello Sport

Bonucci chiede pazienza: «Serve tempo per ricostruir­e»

1Il milanista è uno dei leader di un’Italia ringiovani­ta: «Partiamo da zero o quasi, i nostri ragazzi hanno poca esperienza»

- INVIATO A LONDRA f.li.

Fermi tutti, non facciamoci illusioni. «Dobbiamo, anzi dovete aver pazienza anche voi. Abbiamo cominciato la rinascita, ma il processo non sarà velocissim­o. Non pensiamo di vincere subito. Partiamo da zero o quasi, la squadra è ringiovani­ta, ma tra i nostri ’ 96-’ 97 e quelli inglesi, per esempio, c’è una bella differenza d’esperienza». C’era una vol- ta la BBC: all’Euro 2016 la stampa internazio­nale, invidiosa e ammirata, li definì «i tre bastardi». In una parola, insuperabi­li. Barzagli ha detto stop, Chiellini al momento è k.o. e non è giovanissi­mo. Bonucci oggi raggiunge 77 presenze: presto, o comunque spesso, sarà capitano della Nazionale nell’immediato futuro. E da capitano parla già: «Bello l’entusiasmo di giovani come Pellegrini, stanchi di stare a guardare, ma dobbiamo essere reali- 30 ANNI sti. Speriamo che lui e gli altri crescano presto».

TERRIBILE GIUGNO Non è ancora arrivato il momento peggiore, per il milanista. «Quello sarà a giugno, quando davvero ci renderemo conto di non essere al Mondiale. Farà male vedere in tv gli altri che giocano e noi no, anche per la carriera personale, ma dobbiamo mettere da parte quello che è stato, e non rimpianger­e quello che non è stato». Al diavolo la Svezia: altro giro, altra corsa. Con quale stile di gioco? «Non ci nascondiam­o il fatto che, storicamen­te, i nostri migliori risultati si basano su una difesa ferrea. Ma i tempi cambiano e ci si ade- gua a quello che c’è. Per esempio, adesso abbiamo tanti esterni di qualità: non possiamo pretendere che spingano per tutta la partita e poi siano sempre attentissi­mi in fase difensiva. Dovremo trovare un equilibrio».

EMOZIONE JUVE Per il momento Di Biagio, parole di Bonucci, non chiede cose troppo diverse da Gattuso o Allegri: «Ci dice di partire dal basso, di prenderci qualche rischio per far male agli avversari. Una delle azioni più pericolose con l’Argentina è nata da un rinvio di Buffon. Sono idee importanti: se mettiamo in atto quanto studiato in questi giorni, possiamo mette- re in difficoltà l’Inghilterr­a». In questo calcio infinito, senza soste o quasi, tre giorni dopo la Nazionale ci sarà Juve-Milan, Bonucci contro il suo passato, lo Stadium. E l’emozione, non sembri sacrilego, sarà più forte che debuttare a Wembley: «Non posso negarlo, sarà una partita senza confronti, diversa dalle altre, da tutte quelle che ho giocato o giocherò: alla Juve ho giocato sette anni, ho vinto tanto, è rimasta nel mio cuore e mi ha permesso di essere quello che sono ora. Poi le nostre strade si sono divise ma sarà bello incontrare quelli che mi hanno voluto bene».

A GIUGNO FARA’ MALE VEDERE GLI ALTRI CHE GIOCANO E NOI NO

LEONARDO BONUCCI

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