RAFINHA, LA SPINTA PER LA NUOVA INTER
Il cambio di assetto dei nerazzurri
L’Inter sembra ritornata a livelli accettabili, come gioco e condizione fisica. La difesa, oltre a Skriniar, ha recuperato Miranda e poi sembra in ripresa Perisic, pedina fondamentale. Un Brozovic rinsavito e l’apporto del risanato Rafinha danno più equilibrio alla manovra e offrono varie soluzioni. Ma il fattore fondamentale è che l’Inter risulta efficace quando gioca «da squadra». A questo aggiungiamo Icardi, per cui mi aspetto un gran derby, anche se per un posto in Champions sarà lotta fino all’ultima giornata.
Alcide Pedrazzoli, Reggio Emilia
Non c’è bisogno di attendere la fine della partita della Nazionale contro l’Inghilterra per capire che tutti i tifosi italiani, da Torino a Napoli, da Milano a Roma, non vedono l’ora che ricominci il campionato. Il piatto forte del sabato pasquale sarà rappresentato da Juventus-Milan, ma all’orizzonte, al di là della lotta per lo scudetto, c’è il derby più atteso di tutta la stagione. Ritardato per la scomparsa di Astori, ma al tempo stesso anticipato rispetto alle richieste della società rossonera, che avrebbe preferito giocare il 25 aprile, Milan-Inter in programma mercoledì della prossima settimana sarà sicuramente il crocevia delle future ambizioni per le due squadre. La classifica dice che l’Inter, a prescindere dal risultato della sua partita in casa contro il Verona e da quella del Milan sul campo della Juventus, affronterà comunque il derby da una posizione di vantaggio ed è normale quindi che i tifosi nerazzurri si sentano ancora superiori e quindi favoriti nello sprint che porterà al quarto posto, valido per rientrare in Champions.
Più degli attuali 5 punti in più rispetto al Milan, ciò che conforta il ritrovato ottimismo dei tifosi nerazzurri è il modo in cui la squadra di Spalletti ha stravinto l’ultima partita sul campo della Sampdoria, mentre il Milan ha sofferto per scavalcare e battere il Chievo. Come sempre, però, il segreto delle squadre (e dei giocatori) vincenti è la continuità, perché non bastano gli spunti isolati per raggiungere grandi traguardi. Ecco perché contro il Verona e soprattutto nel derby si potrà valutare l’importanza di Rafinha, che ha tutte le qualità tecniche, grazie alla sua fantasia e al suo cambio di passo, per spingere l’Inter verso il traguardo minimo del quarto posto finale. I dubbi legati alla ruggine che aveva accumulato a Barcellona improvvisamente sono svaniti a Genova, ma a questo punto occorre la conferma, ancora più importante in due partite ravvicinate. Perché è vero che Icardi è il terminale implacabile che soltanto il c.t. dell’Argentina Sampaoli riesce a snobbare, ma nemmeno lui può fare la differenza da solo se non viene smarcato. E adesso che i rifornimenti non gli arrivano soltanto dalle fasce, a destra da Candreva e a sinistra da Perisic, ma anche dal centro grazie ai tagli di Rafinha, Icardi potrà segnare ancora di più, come si è visto a Genova. Per le sue caratteristiche, infatti, Rafinha è il trequartista ideale per Spalletti, che in quel ruolo aveva provato invano a schierare i vari Joao Mario, Borja Valero, Brozovic e Candreva. Per la serie «non è mai troppo tardi», grazie alla nuova coppia Gagliardini-Brozovic davanti alla difesa, l’Inter sembra finalmente una squadra completa, anche se il rischio sempre più concreto è quello di aver retrocesso a semplici alternative gli acquisti dell’estate scorsa Borja Valero e Vecino, considerati indispensabili all’inizio. Non a caso, infatti, con questa nuova formula l’Inter non ha incassato gol nelle ultime due partite, nello 0-0 in casa contro il Napoli e nel 5-0 sul campo della Sampdoria. Due indizi non costituiscono ancora una prova, ma nemmeno tre con tutto il rispetto per il Verona. Perché la prova, per Rafinha e la nuova rilanciata Inter, si potrà avere soltanto nel derby.