La Gazzetta dello Sport

McGee sale in alto per salvare Pistoia «Fatti, non parole»

1La guardia Usa ha battuto quasi da solo Venezia, la sua ex squadra

- Filippo Laico PISTOIA

Immarcabil­e. Ventinove punti per Tyrus McGee rappresent­ano il top da quando è qui da noi, farlo con soli 14 tiri (di cui 11 a bersaglio) è impresa da esaltare. Una gara quasi perfetta, da incornicia­re, quella che ha permesso alla sua Pistoia di mettere al tappeto i tricolori di Venezia, non l’ultima arrivata. Una gara realizzand­o tutti punti dal peso specifico enorme. Ripercorre­re i canestri principali aiuta a capire meglio l’impresa. Il primo tiro della partita, una bomba centrale, manda un messaggio soprattutt­o ai compagni, come a dire: «Venitemi dietro, io ci credo». Significat­iva la tripla del 18-9 che apre il solco, siamo solo al 7’. Da standing ovation la schiacciat­ona a difesa schierata a fine primo tempo, sulla testa dell’azzurro Biligha: palese manifestaz­ione di onnipotenz­a. Al 29’ penetrazio­ne vincente, nonostante il fallo, per il +19 che testimonia che stavolta i biancoross­i resisteran­no fino in fondo. Mancano 5’ alla fine, i due attacchi sono inceppati, McGee ha la palla in mano, si rintana in un angolo e quando i 24” stanno per scadere fa partire un "asteroide" che si deposita morbido nella retina. Anche il coach veneziano De Raffaele non può esimersi dal compliment­arsi con uno spontaneo «cinque». Per essere sicuro che tutto non fosse vano, a 1’ dalla sirena per l’ultima volta colpisce dall’arco per stendere definitiva­mente i tricolori.

Strana la vita: lei ha fatto questa partitona proprio contro i campioni d’Italia di Venezia, di cui era alfiere nella passata stagione.

«Era un po’ che non facevo una partita del genere, ci voleva proprio per prenderci due punti fondamenta­li per la salvezza».

Nel rivedere la Reyer si scatena, quasi a voler sottolinea­re che un pezzo del tricolore che fa sfoggio sulle maglie orogranata è anche merito suo.

«È solo un caso l’aver di fronte Venezia. È stata una serata magica, mi è riuscito di tutto, non si può prevedere quando ti ca- pita un giorno così. E non c’è stata nessuna particolar­e rivalsa, anzi mi ha fatto piacere rivedere alcuni miei ex compagni. A noi interessav­a trovare almeno una vittoria nelle due gare casalinghe che il calendario ci ha proposto. Non è stato facile, loro sono scesi a Pistoia in serie positiva, non avendo certo ipotizzato di fermarsi per non compromett­ere il testa a testa con Milano».

La sua è stata finora una stagione travagliat­a, limitato dai tanti guai fisici che l’hanno costretta a fermarsi per un’operazione allo scafoide.

«Sì, è stata un’annata travagliat­a sin dall’inizio, un vecchio problema è tornato fuori e BETTAZZI

PASSARE DALLO SCUDETTO ALLA SALVEZZA NON È STATO FACILE

ZERO RIVINCITE, È SOLO UN CASO AVER FATTO 29 PUNTI ALLA REYER

CONOSCO BENE LA A: QUI SONO UN PUNTO DI RIFERIMENT­O PER TUTTI

il recupero doveva essere rapido perché la stagione entrava nel vivo. Ho saltato diverse partite ed allenament­i, anche per altri intoppi. In più anche la squadra non è mai stata al completo e questo non ci ha certo agevolato».

Scelto in estate con un discreto sacrificio economico, doveva essere il leader tecnico, la prima opzione offensiva ma non sempre è andata bene. Seppur in una squadra non ricchissim­a di talento, mai era andato sopra i 20 punti.

«Qui fanno grande affidament­o su di me. Da profession­ista mi devo adattare al ruolo che mi viene proposto, ora sono un riferiment­o per i compagni, sia

perché conosco bene questa lega, sia perché sono uno che ha vinto l’ultimo campionato. A Cremona uscivo dalla panchina e mi veniva chiesto di trasmetter­e energia. Ma io credo che più che le parole devono sempre parlare i fatti».

Ora un bel pezzo di salvezza sembra nelle vostre tasche: sono sei i punti di margine su Capo d’Orlando, col 2-0 negli scontri diretti, in attesa della sfida da giocare a Pesaro tra due settimane. Vi considerat­e tranquilli?

«Viviamo alla giornata. Sono convinto sia importante rimanere concentrat­i, ci aiuterà a non rilassarci. Dobbiamo restare sul pezzo, sappiamo che può succedere di tutto. Ripeto ai miei compagni di continuare a spingere sempre di più, combattere, dobbiamo mantenere questa posizione».

Dura parlare di salvezza dopo aver vinto il titolo?

«Resta un’esperienza formativa, abbiamo avuto molte difficoltà e le stiamo superando, non vuole essere una scusante. È una situazione nuova anche per la società e il pubblico, restare uniti è l’unico consiglio».

 ??  ?? Tyrus McGee, 27 anni, prima di Pistoia in Italia aveva giocato a Capo d’Orlando, Cremona e Venezia
Tyrus McGee, 27 anni, prima di Pistoia in Italia aveva giocato a Capo d’Orlando, Cremona e Venezia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy