La Modena delle donne: chiude i battenti
1Solo un anno fa era finalista scudetto e di coppa Italia, adesso la notizia della non iscrizione alla prossima serie A-1
Per una piazza che si espande, una storica che chiude, in maniera brutale. Al termine di una riunione che si è tenuta a Piacenza la River Volley (il titolo arrivava dal glorioso Rivergaro) chiude i battenti e non si iscriverà alla stagione 2018-19. Ne hanno dato notizia Antonio e Vincenzo Cerciello (rispettivamente presidente e presidente onorario della società che aveva vinto a ripetizione prima di abbandonare Piacenza) e lo sponsor LiuJo Marco Marchi. Un anno fa Modena era stata finalista scudetto e finalista di coppa Italia finendo per inchinarsi solo a Novara e Conegliano. Proprio domenica era uscita dalla corsa ai playoff battuta ancora da Conegliano, concludendo la stagione ai quarti di finale. Ma era già qualche tempo che da Modena soffiavano voci poco rassicuranti. Qualcuno aveva anche provato a sondare coi Cerciello l'ipotesi di un eventuale ritorno a Piacenza. Ma ascoltando le parole di Vincenzo non c’è spazio per le speranze. «Il nostro ciclo nella pallavolo si è chiuso», ha dichiarato l’imprenditore che con questa società ai tempi di Piacenza aveva vinto fra gli altri due scudetti e due coppe Italia, prima di un trasferimento in Emilia che ha avuto solo il merito di allungare i tempi, ma non di cambiare il finale. E così, per l’ennesima volta nella storia, Modena femminile si trova davanti a un cumulo di macerie e tanti ricordi. La serie A-1 perde una sua LVF/RUBIN piazza storica e il campionato una pedina fondamentale.
RIFLESSIONE E’ in momenti come questi che si presenta l’ora delle riflessioni. Il modello così come è concepito è ancora valido? Il mecenatismo appare l’unica prospettiva di sopravvivenza e sviluppo per la pallavolo e ci sono tanti esempi in questo senso, ma poi, quando le cose cambiano, le società evaporano in pochi minuti lasciando sul terreno solo rimpianti e amarezze. Forse sarebbe il caso di iniziare a considerare l’irrobustimento delle società come una priorità. Ma si deve tornare a investire sui dirigenti.