Serie B Empoli da A, Calaiò gela il Palermo. Il Bari c’è
●Il bomber stende la sua città Tedino resta dietro al Frosinone e se la prende con l’arbitraggio
Tre gol di Calaiò con tre tiri in porta e poi un pullman parcheggiato davanti a Frattali per evitare il ritorno del Palermo. Questo fa il Parma che vince una partita che, visto come si erano messe le cose, poteva diventare una tranquilla discesa verso la gloria, e invece gli emiliani, a causa di un atteggiamento troppo rinunciatario, sono riusciti a complicarsi la vita e a rischiare fino al termine. Non che il successo non sia meritato, perché la squadra di D’Aversa, anche se non con continuità, dimostra di sapere quando è il momento di azzannare, e lo fa senza pietà. Tuttavia non si può non riconoscere che, nella ripresa, i siciliani tengono sempre il comando delle operazioni e, se solo avessero accelerato un po’, forse avrebbero ottenuto qualcosa di più. Ha ragione Tedino a lamentarsi garbatamente dell’arbitraggio: il primo gol di Calaiò è viziato da un fuorigioco di Lucarelli che confeziona l’assist decisivo per la punta.
CINISMO Mentre il Palermo resta terzo, il balzo in classifica del Parma è notevole. Ci sono altre due gare casalinghe di fila, contro Frosinone e Cittadella, e questo può essere l’attimo fuggente: guai a farsi trovare impreparati. E’ tuttavia necessario che il 4-3-3 di D’Aversa diventi più propositivo e più offensivo: non sempre si riescono a segnare tre gol con tre tiri in porta. La chiave della vittoria sul Palermo sta proprio nel cinismo che gli emiliani mostrano: attendono gli avversari nella loro metà campo, chiudono gli spazi e ripartono in contropiede. Bravo Munari a guadagnarsi un sacrosanto rigore (fallo di Rajkovic), poi trasformato con freddezza e precisione da Calaiò, e bravo Dezi, in avvio di ripresa, a infilarsi tra le maglie della difesa del Palermo e a servire l’assist per il cannoniere. Però, dopo queste tre meraviglie, perché ritrarsi davanti alla propria area e sperare che il tempo passi in fretta? Le ali Siligardi e Di Gaudio sono costrette a sfiancarsi in un lavoro di copertura che non è nelle loro corde e poi non hanno più le energie per supportare Calaiò. Alzare il baricentro della squadra, ecco co- sa dovrebbe fare il Parma.
DOMINIO Il Palermo mostra personalità, prendendosi il centro del campo e tocchettando senza paura in faccia al nemico. Jajalo fa girare i compagni, Coronado tiene in apprensione i difensori, Gnahorè spinge con determinazione. Ma il pallone viaggia troppo lentamente e il possesso-palla risulta sterile. Ecco perché nel primo tempo, pur avendo un chiaro dominio, non arrivano conclusioni pericolose. E solo sullo 0-3, cioè quando il Parma abbassa la guardia, giunge la zuccata di Nestorovski che riapre i giochi. Il secondo gol di Rajkovic è proprio in coda alla partita e a quel punto soltanto una specie di miracolo potrebbe cambiare la direzione della cose. E nemmeno l’ingresso di La Gumina inverte il senso della gara, perché non è il numero degli attaccanti che determina la pericolosità offensiva.
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IL NUMERO
I gol realizzati da Calaiò con il Parma: 15 la stagione scorsa in Serie C e 12 per adesso in B
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