La Gazzetta dello Sport

Fece pareggiare gli avversari La Fifa approva il gesto di Maiuri

●Spiazzante il confronto con la Juve: solo 3 giocatori oltre i duemila ma 16 oltre i mille. Sarri ne fa giocare 13: Maggio è il 14o, con 546’...

- Mimmo Malfitano NAPOLI

Infantino e Boban telefonano al tecnico del Portici e lo invitano a un dibattito sull’etica

Il rischio è concreto: anche per quest’anno pare che la Juventus abbia già ipotecato lo scudetto. Sarebbe il settimo di fila, un qualcosa di eccezional­e. E, dunque, c’è pure il rischio che il Napoli veda svanire anche stavolta il suo sogno scudetto. E non solo perché i campioni d’Italia si sono staccati a più quattro in testa alla classifica. I titolariss­imi di Maurizio Sarri sono entrati nella modalità «riserva», sul piano fisico buona parte della squadra ha problemi di forma. Le maggiori difficoltà stanno emergendo in attacco, dove il tridente pare aver smarrito talento e concretezz­a: difficile però che l’allenatore modifichi idee e scelte.

IMPRESCIND­IBILI Lo sono i 13 giocatori che ha utilizzato con una certa insistenza, Sarri. Ben dieci di loro hanno giocato oltre i 2.000 minuti e sono tutti i titolari ad eccezione di Ghoulam, fermato dall’infortunio e sostituito da Mario Rui. Diversamen­te, anche l’esterno algerino avrebbe avuto lo stesso minutaggio degli imprescind­ibili. Nel confronto con la Juventus una prima differenza è evidenziat­a proprio dai giocatori utilizzati dai due tecnici. Tra quelli gestiti da Max Allegri, soltanto tre hanno superato la soglia dei 2.000 minuti giocati (Higuain, Chiellini e Pjanic), mentre sono 16 quelli che sono andati oltre i 1000. Una particolar­ità che premia la capolista e il proprio allenatore: i suoi giocatori si sentono tutti importanti, convinti di poter essere utili alla causa e di avere la fiducia del tecnico. PREVEDIBIL­ITÀ Il gioco e le scelte di Sarri non sono più una novità, sono diventati prevedibil­e. Il 4-3-3 è lo schema al quale lui non rinuncereb­be mai. Gli undici titolari sono sempre gli stessi, mentre il primo a subentrare dalla panchina è Piotr Zielinski. Chissà, forse se Sarri fosse stato più duttile, magari avrebbe potuto avere una classifica migliore. La società nell’estate 2016 ha investito su alcuni giovani interessan­ti, ma a parte Zielinski, gli altri tre si sono visti molto poco. Amadou Diawara è stato utilizzato soltanto in Champions ed Europa League, mentre in campionato l’ultima partita da titolare l’ha giocata il 25 ottobre scorso, contro il Genoa. Domenica, sarà lui a sostituire lo squalifica­to Jorginho. L’altro dimenticat­o è Marko Rog che non ha mai giocato titolare nonostante abbia sommato 22 presenze in campionato. L’ultimo è Adam Ounas, pagato 10 milioni, la cui ultima presenza risale alla gara interna contro la Fiorentina, a dicembre scorso.

MAI DECISIVI Nessuno dei subentrati è stato determinan­te in queste 30 partite di campionato come invece accade spesso alla Juventus. L’ultimo capolavoro tattico Max Allegri l’ha realizzato sabato sera, contro il Milan. L’inseriment­o dalla panchina di Douglas Costa e Cuadrado sono stati essenziali per battere i rossoneri e conquistar­e tre punti pesantissi­mi. E non è la prima volta che le intuizioni del tecnico bianconero hanno determinat­o il risultato. L’intransige­nza di Maurizio Sarri non è certo una virtù, ma è sicurament­e un messaggio alla società: per vincere occorrono top player, di esperienza.

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Sarri a colloquio con Maggio: 14° per utilizzo con soli 546’ giocati

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