La Gazzetta dello Sport

Ancora tu? C’è Ramos Higuain prepara la rivincita

●Ex compagni nel Real e in buoni rapporti, ma il 4-1 di Cardiff è stato bruciante per il Pipita...

- Alessandra Bocci INVIATA A TORINO

Dice che quando ci sono le grandi partite lui si resetta come un computer e sarà per quello che ci scappa sempre un gol. Sergio Ramos è l’uomo degli ultimi minuti, dei risultati eclatanti, dei recuperi disperati. Un uomo che incarna il madridismo, infiammato dal temperamen­to sivigliano che ogni tanto deborda. Gonzalo Higuain invece nelle ultime serate si è acceso ben poco e l’ultima partita in nazionale non lo ha aiutato. Se dovesse ripartire da Spagna-Argentina, da un 6-1 inquietant­e per la nazionale di Sampaoli, sarebbe un problema. Meglio che resetti anche lui, come Sergio Ramos sa fare così bene.

INSIEME «Non gli regalerò nulla», disse il centrale del Madrid prima di Cardiff, ed è stato di parola. Pochi guizzi in quella serata per l’argentino, d’altra parte non è che altri bianconeri abbiano brillato. La Juve uscì dalla partita dopo un tempo, adesso ce ne sono quattro da giocare fra andata e ritorno e Higuain ha un’altra chance per dimostrare di non essere soltanto quello dei pezzi facili. Lo ha già fatto contro il Monaco nella stagione passata, lo ha confermato a Londra contro il Tottenham rovesciand­o la partita con Dybala. Sono passati un po’ di giorni dalla sera da incubo vissuta in nazionale, in mezzo c’è stato un Juve-Milan senza guizzi ma ora l’occasione è troppo importante per perderla. «Con Higuain ho un ottimo rapporto da anni, però sappia che saranno scintille»: la frase pre-Cardiff pronunciat­a dall’uomo che lo controller­à a vista potrebbe essere ripetuta tale e quale, perché il Real sa che in questo incrocio ha un vantaggio psicologic­o oltre che tecnico, ed è molto profondo. Profonda dovrà essere anche la voglia di rivalsa di Higuain, partito da Madrid alla volta di Napoli per raccoglier­e il record di gol in un solo campionato di Serie A (36, meglio di Nordahl), trasferito poi alla Juve fra mille polemiche, eppure con spirito fermo. Alla Juve Higuain ha subito vinto lo scudetto e lotta per un altro, ma la Champions è un’altra cosa. Soprattutt­o dopo la notte di Cardiff. Un incubo, proprio come la notte del 6-1 a Madrid.

UMORI Pare che sia tornato comprensib­ilmente abbacchiat­o dai giorni con l’Argentina, Higuain, mentre Sergio Ramos non sembra affatto patire la stagione altalenant­e del Real, che non è mai stato competitiv­o in Liga e in Champions è passato nella fase a gironi come secondo nel suo gruppo. Poi però ha eliminato con grande fracasso i nababbi di Parigi e insomma l’autostima è alle stelle. Fresco di terza paternità, a 31 anni Sergio Ramos è sempre più sicuro di se stesso, del peso nella nazionale spagnola e nel club che lo ha fatto diventare una bandiera. Il suo è il ritratto di un uomo e di un giocatore in pace con se stesso nonostante gli alti e bassi e qualche cartellino giallo o rosso superfluo. Un califfo che ha i soliti punti fermi: Maldini come idolo, il Real Madrid come casa, Zidane come allenatore ideale in quanto ideale erede del metodo Ancelotti, Modric e Lucas Vazquez (che oggi si giocano un posto in squadra) come amici di sempre, da frequentar­e nella tenuta con tanto di cavalli nel quale il terzetto passa parecchi giorni liberi con le famiglie. Higuain invece pare un po’ più tormentato, nonostante stia per diventare papà anche lui di Alma. Alma come anima: Gonzalo a volte sembra un’anima in pena e decidere qualcosa contro il Real riempirebb­e molte crepe.

UOMO CON LA VALIGIA Perché Higuain non è stato una bandiera in nessuna squadra e neppure con la sua Argentina, ma ha fatto gol ovunque e i numeri calmano molto i nervi: in questa stagione sono già 15 reti in campionato, 5 in Champions League, 2 in coppa Italia. Passate le battute sui chili di troppo, dimenticat­e quelle sulla sua compatibil­ità con il gioco della Juve. Si dice che il secondo libro sia sempre il più difficile: un anno fa aveva chiuso a 24 in campionato, 3 in coppa Italia, 5 in Champions League. In Europa si è già ripetuto e ora fra di lui e il migliorame­nto di se stesso c’è Sergio Ramos, ex compagno di squadra, pluricampi­one d’Europa, uno che ha anche tutto quello che Gonzalo avrebbe voluto e ancora non possiede. Dimenticar­e Cardiff non è facile, ingoiare il 6-1 nel confronto diretto di qualche giorno fa ancora meno. Questa non è un’amichevole e neppure una finale, ma vale come se. E Higuain deve confermare di non esser più quello dei pezzi facili.

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Ramos e Higuain insieme al Real nella stagione 2012-2013 AP

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