Il mal di testa di Zidane «Non so chi far giocare»
●Zizou mai eliminato in un doppio confronto: «Sarà faticoso scegliere i titolari. Juve speculativa? No, per me è bella. Cardiff è il passato»
Un paio di rampe di scale più su c’è una sua foto in formato gigante, con la maglia bianconera addosso. «Arrivavo dalla Francia, mi hanno accolto e mi hanno fatto sentire in famiglia. Ho imparato tanto nei cinque anni qui, come persona prima ancora che come calciatore, sono stati anni belli, ma ora lavoro dall’altra parte e non ci penso. Allenare la Juve? Mai dire mai, ma io sto bene dove sto. E non guardo tanto avanti». Un po’ Humphrey Bogart («Non faccio mai piani in anticipo»), un po’ Vivien Leigh («Dopotutto, domani è un altro giorno»), Zinedine Zidane si preoccupa di chiarire che l’andata di quarti di finale con la Juve non ha niente a che fare con la sera di Cardiff. «Un’altra partita, un’altra storia. Quello che è stato è stato, adesso dobbiamo cercare di giocare una bella partita di calcio, che è ciò che sappiamo fare». Algido più che timido, con un italiano che ormai affiora a malapena fra le espressioni spagnole, Zidane parla del suo Madrid e ammette di avere una impressionante quantità di giocatori a disposizione. «Per fare la formazione mi verrà il mal di testa». Alla Juve, una carezza. «Dicono che pratica un gioco speculativo? Io credo che sia una bella squadra, ho visto tante partite di calcio italiano e soprattutto della Juve, e ne ho viste molte giocate benissimo. Il resto sono opinioni che non commento».
DUBBI «La Juve è una squadra completa e la rispettiamo, quello che è successo a Cardiff non ha niente a che vedere con questa gara. Noi non siamo molto diversi da quelli della finale, però la nostra stagione in Liga non è andata benissimo. Adesso ho recuperato tutti e dovrò faticare per decidere chi sarà titolare». Isco, o Lucas Vazquez, o Bale, o magari Asensio? La scelta pare ridotta a un ballottaggio fra i primi due. «Isco ha giocato una grande gara contro l’Argentina, ma con le nazionali si giocano magari 6-7 partite e con il club 60, io ho 25 giocatori e li considero tutti titolari. Non ci sono riserve, a volte uno è più in forma dell’altro, però tutti devono sentirsi importanti». Morale? Grande incertezza, Isco potrebbe giocare a furor di popolo perché il 6-1 con il quale la Spagna ha stracciato l’Argentina grazie anche ai suoi gol ha fatto rumore. Però Lucas Vazquez è un giocatore pratico e a Zidane piace.
FLESSIBILITÀ Non è soltanto questione di uomini, ma anche di sistemi di gioco, discorso che però Zidane tende a evitare. «Non ho un sistema preferito, mi piacciono tutti quelli che abbiamo usato in questa stagione, a seconda delle circostanze». L’allenatore del Real Madrid insomma apre la sfida tattica con Allegri, che pare piaccia molto alla Casa Blanca, e chissà come finirebbe se riuscisse a eliminare Zizou dalla contesa europea. Nessuno c’è ancora riuscito in 7 confronti sui 180 minuti. Ma domani è un altro giorno, o se preferite Zidane non fa piani in anticipo. Gli che fa sono quelli per tentare di superare la Juve e avvicinarsi a un’altra finale e a un risultato che sarebbe stratosferico, anche per un ex numero dieci di enorme talento.
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LA CIFRA i titoli del francese col Real: 2 Champions, 2 Supercoppe, 2 Mondiali, 1 Liga, 1 Supercoppa di Spagna