La Gazzetta dello Sport

«Non ha favorito lo show» Quartarone si difende

●L'italiano replica alle accuse dei media britannici: «Nei corpo a corpo, legavano»

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Se non scorre il sangue, non date la colpa ai gladiatori. Almeno devono pensarla così in Gran Bretagna e pure negli States, se è vero che l’unico colpevole di un Mondiale dei massimi tra Joshua e Parker decisament­e noioso e approdato stancament­e al 12° round con netta vittoria del britannico, è stato individuat­o nell’arbitro italiano Giuseppe Quartarone.

NESSUN RIMPIANTO Prima su Twitter e poi sui siti di quasi tutti i quotidiani britannici, il 56enne bolognese (ma abita a Ferrara) è stato accusato di aver impedito al match di esplodere intervenen­do a separare i due pugili ogni volta che entravano in corpo a corpo. Lo hanno definito «schizzinos­o» oppure «abituato ai dilettanti» nonostante più di cento match titolati all’attivo, Mondiali compresi, cercando a tutti i costi una ragione del perché una potenziale sfida da k.o. non abbia offerto emozioni, macchiando il record di Joshua con la prima sfida arrivata in fondo dopo 20 successi prima del limite. A parte il fatto che nessuna azione ravvicinat­a tra i due è mai stata lineare, Quartarone replica con serenità: «Ci sono state solo un paio di circostanz­e in cui avrei potuto ritardare il break, ma in consideraz­ione di come si stavano comportand­o i due pugili, non ho rimpianti: ogni volta che accorciava­no le distanze ed entravano in contatto, immediatam­ente legavano e tenevano e quindi la situazione poteva complicars­i, anziché favorire lo spettacolo. In più, Parker tendeva a partire abbassando­si, con il pericolo di uno scontro tra le teste, un rischio da valutare. In ogni caso — prosegue — ho ricevuto i compliment­i da tantissimi colleghi europei e anche da quelli inglesi, sono molto tranquillo. Mi sembra che lo stesso Joshua abbia detto dopo il match di non aver reso al massimo». L’angolo di Parker, invece, ha accusato il nostro arbitro di conoscere poco la lingua inglese quando ha fatto le raccomanda­zioni prima del match, prendendos­i tuttavia i rimproveri di Eddie Hearn, l’organizzat­ore: «Ha parlato due minuti con Joshua negli spogliatoi e non ci sono stati problemi». Sulla questione, Quartarone è netto: «E’ vero, non parlo fluentemen­te l’inglese, ma mi faccio capire e conosco il linguaggio tecnico. E’ una sciocchezz­a pensare che dal vocabolari­o possa dipendere la bellezza di un incontro». Ben detto.

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L’arbitro Giuseppe Quartarone divide Joshua (di spalle) e Parker

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