La Ferrari deve guarire il mal di pancia di Kimi
●Mai Raikkonen era sbottato come in Australia: impossibili gesti di ribellione, ma sarebbe un guaio demotivarlo ora che è così in forma
Non è la prima volta che ci resta male. L’anno scorso, sul podio di Montecarlo, aveva il muso lungo e nessuna voglia di sorridere, mentre intorno esplodeva la festa ferrarista. E che dire dell’Ungheria, dove si era dovuto mettere al servizio del compagno Sebastian Vettel per ragioni di squadra e di classifica mondiale? Kimi Raikkonen è abituato a ingoiare bocconi amari. Eppure non era mai sembrato tanto infuriato come l’altra domenica nel GP d’Australia, quando la strategia Ferrari si è rivelata perdente per lui e (ancora) vincente per Seb.
REAZIONE E’ toccato a Carlo Santi, l’ingegnere di pista che sostituiva l’indisposto Dave Greenwood, beccarsi le imprecazioni di Kimi, quando via radio gli ha comunicato che Vettel non si era ancora fermato per il cambio gomme, mentre il finlandese lo aveva fatto per un ordine dei box già parecchi giri prima. «E me lo dici solo adesso? — ha risposto Raikkonen inferocito —. Mi avevi assicurato che eravamo tranquilli. Non fottetemi in questo modo». Kimi fa di soprannome «Iceman», ma al volante è tutt’altro che un uomo di ghiaccio. Basta ascoltare le registrazioni su YouTube, alcune esilaranti, in cui lancia improperi agli avversari colpevoli di ostacolarlo oppure ai meccanici che si dimenticano di dargli i guanti e lo sterzo da installare sulla macchina, come è capitato l’anno scorso al secondo via del GP dell’Azerbaijan. Ma non era mai capitato di vederlo ribellarsi così platealmente. In particolare, gli ha dato fastidio il fatto di non essere messo al corrente in anticipo dal team della strategia che avrebbe adottato Vettel. Quando gli hanno spiegato la situazione, ormai era troppo tardi. Raikkonen si era già fermato ai box al 18° giro, tirandosi dietro la Mercedes di Lewis Hamilton, che era al comando ed è andato a marcarlo. Mentre Seb, terzo, ha allungato il primo «stint» di gara e al 25° giro ha avuto l’occasione di scavalcare entrambi con un pit stop fulmineo, approfittando della Safety Car virtuale scattata per l’inconveniente della Haas-Ferrari di Grosjean, a cui i meccanici non avevano avvitato bene una ruota nel cambio gomme.
REGALO Senza il regalo della «Ferrarina», frutto delle circostanze e della casualità, Vettel non avrebbe mai capovolto la corsa a suo favore. Perciò sarebbe disonesto affermare che gli strateghi del Cavallino guidati da Inaki Rueda abbiano voluto favorire di proposito il tedesco, penalizzando il compagno. Fra l’altro, la sosta anticipata di Raikkonen era ineccepibile,
NON SONO STATO IO A VOLERMI FERMARE. MI HANNO CHIAMATO
considerando che Kimi era dietro a Hamilton e in questi casi un «undercut» può consentirti di scavalcare l’avversario. Piuttosto, si può avere la sensazione che il finlandese sia stato usato come esca, nella tattica a due punte della rossa, e perciò «sacrificato». Ma questo vale solo con il senno del poi. A ben vedere, erano state molto più controverse situazioni come Montecarlo e Budapest 2017. Forse in Australia il finlandese sentiva davvero di potere vincere, dopo cinque anni esatti di digiuno, perciò la sua rabbia si è manifestata in modo più evidente.
CONSEGUENZE Ma che cosa succederà adesso? Il «Kimi Furioso» del debutto può destabilizzare lo spogliatoio del Cavallino come capita quando un grande calciatore è scontento? Potranno capitare gare in cui Raikkonen si rifiuti di seguire le indicazioni del muretto remando contro Vettel? Difficile che accada, per non dire impossibile, in una F.1 dove l’interesse delle squadre che investono centinaia di milioni è sempre anteposto a quello dei singoli piloti, tanto che il titolo individuale è secondario rispetto ai punti per il Mondiale Costruttori, che a fine anno portano
CONVINTO DI POTER FINIRE DAVANTI? LO ERO ASSOLUTAMENTE
GP UNGHERIA 2017 KIMI 2o ANCHE SE PIÙ VELOCE
VETTEL NON SI È ANCORA FERMATO? NON FOTTETEMI IN QUESTO MODO
GP AUSTRALIA 2018 DOPO LA SOSTA DI VETTEL
denaro nelle casse dei team. Inoltre in casa Ferrari c’è una situazione di non belligeranza legata al fatto che Raikkonen e Vettel sono grandi amici, quindi il finlandese non farebbe mai uno sgarbo al compagno come poteva capitare fra Vettel-Webber, Hamilton-Rosberg o più di recente Perez-Ocon. È grazie alla fiducia di Seb — e alla sua intercessione — se negli ultimi anni Kimi è stato confermato dalla Ferrari a dispetto di prestazioni non esaltanti. E da questo potrebbe anche dipendere il rinnovo contrattuale per il 2019.
ROVESCIO Il risvolto negativo può essere semmai un altro. Che la ribellione di Raikkonen si trasformi in frustrazione, se dovessero ripetersi episodi (fortuiti o meno) a suo sfavore. Sarebbe un autogol, ora che Kimi è in forma e a suo agio sulla nuova SF71H. Il finlandese, se già domenica in Bahrain ripeterà le prestazioni delle qualifiche e del GP di Melbourne, potrebbe rivelarsi un alleato prezioso per Seb e per il titolo Costruttori, come lo è stato l’anno scorso Bottas per Hamilton e per la Mercedes. Kimi dovrà cogliere le occasioni e la Ferrari dovrà permetterglielo.
I PRECEDENTI Già l’anno scorso il finlandese era stato stoppato a Monaco e in Ungheria
L’amicizia con Vettel impedisce sgarbi e poi c’è un nuovo contratto in ballo