La Gazzetta dello Sport

Ravenna fa la storia Ecco l’Olympiacos per tornare regina

●Nel 1992 la prima Champions, nel 1997 l’ultima Cev Domani l’andata della finale di Challenge con i greci

- Davide Romani

La storia chiama Ravenna. A 21 anni dall’ultima vittoria europea del club romagnolo, domani Orduna e compagni si giocano l’andata della finale di Challenge Cup. Il 2 marzo 1997, a soli 23 anni, capitan Vigor Bovolenta alzava la coppa Cev vinta 3-0 (15-7, 1510, 15-12) sul Netas Istanbul. Cinque anni prima era invece arrivata la Champions League per l’allora Messaggero – la prima di uno splendido filotto di tre – con la vittoria sull’Olympiacos. Gli stessi greci che contendera­nno il titolo alla Bunge. «Dopo una splendida stagione questa Coppa sarebbe la ciliegina sulla torta – racconta Simone Rosalba, in campo nella vittoria del 1997 –. Sono emozionato per loro e farò di tutto per essere al PalaDeAndr­é a tifare». Al timone delle vittorie europee degli Anni 90 – tre Coppe dei Campioni (1992, 1993, 1994), una coppa Cev (1997) oltre a due Supercoppe europee

«IL RITORNO IN GRECIA NON SARÀ FACILE MA PUÒ FARCELA»

DANIELE RICCI EX ALLENATORE DI RAVENNA

«LA CEV DEL 1997 FU STRAORDINA­RIA VINTA CON TANTI GIOVANI IN CAMPO»

SIMONE ROSALBA EX SCHIACCIAT­ORE DI RAVENNA

(1992, 1993) e un Mondiale per club (1991) – c’era Daniele Ricci, ravennate purosangue oggi in Grecia sulla panchina del Paok. «Mi fa piacere che questa finale Ravenna la giochi contro l’Olympiacos, l’avversario contro cui iniziarono le nostre vittorie europee con la Champions '91-92 targata Messaggero del gruppo Ferruzzi (in quell’anno Ravenna vinse la Champions anche al femminile, ndr)».

GIOVANI Se la prima vittoria in Champions «è un presagio positivo perché arrivata proprio contro i greci» racconta Ricci, è quella del 1997 che è rimasta nei cuori di molti. «La coppa Cev vinta fu un episodio meno eclatante rispetto alle Champions, ma ebbe una valenza molto importante – ricorda il tecnico –. C’erano ragazzi cresciuti nel settore giovanile di Ravenna dall’età di 15 anni che vedevano i primi frutti di un percorso importante. Una squadra di giovani come Rosalba, Giombini, Bovolenta, Lirutti,

«NEL 1992 AD ATENE VITTORIA INCREDIBIL­E... PUÒ RIPETERSI»

ANDREA GARDINI EX CENTRALE DI RAVENNA

il russo Goriuchev e il più esperto francese Chambertin». Da Ravenna 1997 a Ravenna 2018 con qualche punto in comune tra le due realtà. «Sono due squadre diverse: noi eravamo molto giovani mentre in questa Ravenna ci sono anche giocatori più maturi – racconta Simone Rosalba che oggi fa il network marketing –. La similitudi­ne forse sta nelle capacità delle società: in quel 1997 si era al termine di un ciclo economico favorevole e si doveva fare di necessità virtù investendo molto sul settore giovanile. Ora la dirigenza è all’inizio di un progetto dove sta cercando di costruire qualcosa di soldo».Difficoltà economica che potrebbe essere superata anche grazie ai risultati del gruppo allenato da Fabio Soli. Con una Coppa europea all’attivo potrebbero avvicinars­i nuovi investitor­i alla società ravennate.

CAMPIONI Al coro di speranza si unisce anche Andrea Gardini, oggi allenatore dello Zaksa che prepara il quarto di finale di Champions League contro il Friedrichs­hafen, ma che in quel 1992 era il capitano della Ravenna campione d’Europa. «A pochi atleti capita quello che ho potuto vivere io. Ho vinto tutto con la squadra della mia città. Una gioia, un entusiasmo difficile da capire. Ho vinto anche a Treviso, Roma e Modena, ma non erano casa mia». E quella Coppa dei Campioni arrivò proprio ad Atene. «Si giocava in un clima incredibil­e. Un tifo da stadio tutto per l’Olympiacos. Intorno al campo c’era la forza pubblica a garantire la normalità dell’evento. Potevamo subire psicologic­amente tutto invece ci caricò». E fu il primo di tre titoli consecutiv­i. «Con una squadra straordina­ria – conclude Gardini –. Io e Masciarell­i al centro, Kiraly e Margutti schiacciat­ori, Timmons opposto e Vullo alzatore. Un mix perfetto. Non sarò presente al PalaDeAndr­è, ma sarà come esserci a spingere questi ragazzi».

AVVERSARI E chi meglio di Daniele Ricci può inquadrare la doppia sfida che si gioca tra domani e il ritorno in Grecia dell’11 aprile. «Per esperienza diretta con il Paok, vi posso garantire che questa Ravenna non è inferiore; magari nella gara di ritorno la situazione logistica non sarà agevole visto che si giocherà in un impianto molto capiente (l’Olympiacos potrebbe giocare nell’impianto “della Pace e dell’Amicizia” dove gioca il basket e che può arrivare a contenere 13.000 spettatori, ndr)». Con la consapevol­ezza che può essere il gruppo a far la differenza. «Nel 1997 era la nostra forza - racconta Rosalba -. E vedo che anche quest’anno funziona». Ravenna è pronta, la storia chiama.

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La Ravenna di oggi: ha portato Perugia a gara-3 dei quarti playoff e da domani si gioca la finale di Cev
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ZANI Vigor Bovolenta, capitano di Ravenna, con la Cev vinta nel 1997
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