CAMPIONATO E COPPA? DIVENTA DURA
Le semifinaliste di Champions e una nuova tendenza
Dunque la Roma, che nella classifica di Serie A divide il terzo posto con la Lazio, affronterà nelle semifinali di Champions il Liverpool, terzo in Premier a pari merito col Tottenham. Nell’altra gara la quarta della Liga, il Real Madrid, giocherà contro i campioni di Germania da poco confermati del Bayern. Se sommate gli attuali piazzamenti delle quattro semifinaliste, ottenete un numero 11 - che dimostra quanto sia stata complicata questa stagione. O meglio, quanto gli scudetti a lunga gittata, quelli che già a Natale erano sostanzialmente assegnati (Manchester City e Paris Saint Germain su tutti, ma lo stesso Barcellona vantava un ricco margine), siano costati in termini di energie fisiche e mentali. Sono tutte fuori. Il Real Madrid, per citare l’ovvia favorita alla Champions, quest’anno non ha mai corso per la Liga. Una scelta scientifica, vien da pensare, dovuta alle alte aspettative di Cristiano Ronaldo e di gran parte della rosa sul Mondiale. L’inatteso successo a Euro 2016 ha infatti convinto il fuoriclasse portoghese a tentare una seria scalata alla corona massima. Gli è venuto così naturale seguire il consiglio di Zidane di non spremersi in autunno - come aveva sempre fatto, anche per vincere gli sprint al Pallone d’oro - per poi esplodere a primavera, nelle settimane decisive per la Champions. E, potete scommetterci, pure nell’estate mondiale.
Riletta a posteriori, anche la stagione della Roma pare pianificata sulla Champions: partenza lenta in agosto, ascesa quasi verticale da settembre a inizio dicembre, lungo passaggio a vuoto invernale, robusta ripresa da febbraio in poi. Se sovrapponete il calendario europeo a quello domestico, scoprirete che i picchi di rendimento coincidono: la squadra è scattata quando avrebbe dovuto pagare le partite ravvicinate, viceversa ha frenato quando il diradarsi degli impegni l’avrebbe dovuta rilanciare. Detto che la Juventus ha fatto sostanzialmente match pari con il Real Madrid pur lottando duramente con il Napoli a domicilio - è un grande merito - e che i tedeschi fanno eccezione perché il Bayern non ha concorrenti interni all’altezza da quando Klopp se n’è andato in Premier, sarà interessante verificare in futuro il seguito di questa «separazione delle carriere». Ricordate come siamo arrivati a quel numero 11? Negli ultimi dieci anni soltanto una volta era stato superato, e per una presenza meno che episodica: quella dello Schalke, che nel 2011 arrivò in semifinale chiudendo la Bundesliga al 14o posto. Per il resto, c’è un’altra somma 11 (il Chelsea campione 2012 fu sesto in Premier) e tutte le altre sono inferiori, anche di molto. Soltanto l’anno scorso il Real centrò il doblete campionato-coppa. Questa stagione potrebbe essere l’avvio di una nuova tendenza: o l’uno, o l’altro.