La Gazzetta dello Sport

Pep re d’Inghilterr­a Festa Psg in Francia

Il City è campione d’Inghilterr­a, il Psg conquista il titolo in Francia

- LO SPUNTO di ALESSANDRO DE CALÒ twitter: @AdeCal

È

difficile dire con ragionevol­e certezza quanto potrà durare l’avventura di Guardiola al Manchester City. Intanto la conquista del titolo di campione d’Inghilterr­a – arrivata ieri, con grande sorpresa, grazie al suicidio dello United di Mou contro l’ultima della classe – rimette il Pep sui binari di una luminosa progressio­ne, dopo la settimana fatale che si è appena lasciato alle spalle. Il Liverpool del suo antagonist­a Klopp e il Manchester United acceso dall’intermitte­nte genio di Pogba – uomo del nemico Raiola – avevano smorzato i fuochi d’artificio di una stagione fino a quel punto trionfale. La Champions è andata, come sappiamo, invece il campionato inglese è finito nelle tasche del Pep con un anticipo di cinque giornate sul traguardo. Credo che il segno forte di questo successo sia evidente. Guardiola ha dimostrato che può dominare il calcio inglese rimanendo fedele alla sua idea di gioco. Uno stile spettacola­re e molto dispendios­o, fatto di costruzion­e dal basso, di talento che si disegna nei triangoli e negli spazi, di palloni recuperati alti, di lungo possesso e offensive continue. L’anno scorso, quando il City era stato soppiantat­o dal Chelsea di Conte, dopo una partenza lampo, molti avevano cominciato a pensare che il Total Football del guru catalano non fosse adatto ai campi, al clima, alla fisicità del gioco, alla consuetudi­ne degli arbitraggi, al frullatore della stagione inglese. Dopo il successo nel derby d’andata, Guardiola aveva twittato il suo bollettino di vittoria come può fare un navigatore solitario capace di doppiare Capo Horn. E’ una svolta epocale. Penso che questo possa essere l’inizio di un ciclo. Pep ha ben mixato tra senatori – David Silva, Aguero, Otamendi – e giovani di talento, tipo Sané e Gabriel Jesus, facendoli ruotare attorno alla sua stella polare, il cruiffiano De Bruyne. Magnifico, eppure non basta. Come si era già visto negli anni al Bayern, a Guardiola manca uno step per imporre la sua categoria in Europa, oltre che in campionato. Il City ha bisogno di potenziare difesa, centrocamp­o e attacco con tre assi disposti a lasciarsi plagiare dal Pep. Può darsi che il City torni su Mbappé, dopo l’approccio fallito nell’ultima estate. E certo Guardiola dovrà rimisurare i tempi della preparazio­ne atletica per non arrivare un po’ cotto ai match decisivi della primavera. Sarà dura per i biancocele­sti di Manchester: le altre big inglesi investiran­no molto sulla rivincita; le grandi d’Europa – a cominciare dal Psg, che ieri ha travolto il Monaco ed è campione di Francia – faranno altrettant­o. Però la rincorsa alla perfezione e alla bellezza assoluta continua: una buona notizia per tutti quelli che amano il calcio.

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