LA PARTITA AI RAGGI X Il «piano» Anderson Nainggolan alla Totti
●I movimenti del brasiliano come in Europa contro la Dinamo, il «Ninja» crea sulla trequarti
Che cosa ha lasciato in dote l’Europa? Le idee. Di Francesco ha riproposto attorno a Nainggolan e Schick trequartisti la nuova Roma «imperiale» post Barça, Inzaghi ha lanciato Felipe Anderson punta di movimento per dare un segnale anche alla sua squadra: attacchiamo per difenderci meglio, liberiamo da pesi psicologici il reparto arretrato sott’accusa di Salisburgo e spaventiamo i giallorossi.
MOVIMENTI Se Anderson nel primo tempo ha alternato con felice scelta per 20’ movimenti in profondità e sterzate attorno a Immobile, come fece a Kiev contro la Dinamo negli ottavi di finale di Europa League, Nainggolan si è preso la scena da trequartista nei primi 45’ lanciando alla Totti Bruno Peres nello spazio in un’occasione e iniziando la ripresa da unico suggeritore alle spalle di Dzeko e Schick, avanzato in posizione da seconda punta, fino al cambio con Ünder e all’ultima mossa El Shaarawy (nel momento in cui i giallorossi sono passati al 4-2-3-1).
LA STAFFETTA Quando poi Anderson è diventato prevedibile, Inzaghi ha inserito l’arma tattica Luis Alberto per invitarlo al dialogo con Milinkovic sulla trequarti, traccia di gioco già apprezzata in altri momenti brillanti della Lazio in questa stagione. Il rosso a Radu ha quindi costretto il tecnico a rivedere in chiave conservativa l’atteggiamento in campo, col serbo addirittura centravanti pronto a sfruttare la sua corsa abbinata alla tecnica individuale. E contro questa Roma galvanizzata dalla superiorità numerica è stata fondamentale anche un’altra idea inzaghiana: cioè rinunciare a priori alle barricate. Pensiero ben interpretato da Marusic e dallo stesso Milinkovic nel finale...