La Gazzetta dello Sport

Venezia stoppa Brescia con l’infallibil­e Peric e resta a -2 dall’Olimpia

- Giuseppe Nigro INVIATO A MESTRE (VE)

Vincendola prima con l’energia, fino al +23, e poi con la testa, quando i punti da difendere erano rimasti solo 5, Venezia tiene il passo di Milano nella settimana in cui il calendario del rush finale le sorrideva meno, contro Brescia che veniva a giocarsi le sue chance di secondo posto. Finisce per essere la serata che legittima le ambizioni sia della Reyer, al successo numero 13 in 15 partite (un girone praticamen­te), che della Leonessa: l’una per aver vinto (e a lungo convinto) e l’altra per essere tornata in partita, nonostante chi c’era di fronte. Il livello esibito di spigoli e gomiti è stata la prova generale playoff delle due squadre col miglior coefficien­te difensivo in A con Milano: mai Venezia aveva vinto segnando solo 68 punti, e di là mai in stagione Brescia ne aveva fatti solo 61. Peraltro divisi atipicamen­te, 34 in 28’ e 27 negli ultimi 12’. Perché sono state due partite: quella dominata da Venezia e quella della rimonta di Brescia ma vinta di nuovo dai tricolori.

FUGA La Leonessa delle 4 vittorie di fila, 8 in 11 partite, di fronte a un diverso livello difficoltà ha cominciato con 1/10 da tre al 30’ e 9 palle perse al riposo (era la squadra che ne perdeva meno di tutti in A, 11,7). Merito di Venezia, pure stretta tra i due impegni di coppa (giovedì il ritorno della semifinale di Fiba Europe Cup), capace di togliere dalla partita Luca Vitali. Il simbolo è un brano di fine terzo quarto con Haynes prima linea, Watt seconda a stoppare in area, e sulle linee di passaggio Bramos, sostanzios­o al rientro. È lì che il controllo della partita, già sul 30-16 al 15’, è diventato dominio, tenendo Brescia 4’ senza segnare, con un break di 19-4 in 6’ per volare 57-34 al 28’30”. «Ci abbiamo messo troppo a capire come giocare – dice il coach bresciano Andrea Diana, che ha rinviato l’esordio di Cotton –: aggredendo, mettendo le mani addosso siamo rientrati, perché siamo una squadra. Ci servirà per il futuro».

RIMONTA Provando ad alzare i ritmi per trasformar­e in attacco quello che la difesa non ha mai smesso di produrre, il tentativo di Brescia di rendere la sconfitta più onorevole è diventato una rimonta: 18-2 in 5’ per il 59-52 al 34’, poi fino al -5 e la tripla del possibile -2 sbagliata da Landry a 3’ dalla fine, insieme a qualche libero di troppo. In un quarto periodo da 1/9 al tiro e 9 perse, Venezia l’ha condotta in porto con lo spessore di Peric e i suoi 4 liberi nel finale. «Ogni volta che vinciamo si storce la bocca – dice Walter De Raffaele, coach dei campioni –, ma abbiamo fatto una grandissim­a partita contro una grande squadra. Poi abbiamo pagato errori stupidi, ma sempre in controllo: per questo ho il rammarico di non aver ribaltato il -19 dell’andata».

 ?? LAPRESSE ?? Hrvoje Peric, 32 anni, centro, è a Venezia dall’estate 2013
LAPRESSE Hrvoje Peric, 32 anni, centro, è a Venezia dall’estate 2013
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy