La Gazzetta dello Sport

Zaia: «Giro d’Italia all’Arena, e Cortina...»

●Il presidente del Veneto vorrebbe il gran finale 2019 a Verona e venerdì chiederà a Malagò i Giochi 2026

- Pier Bergonzi

In questi giorni di Vinitaly, Luca Zaia è il vero “padrone di casa”. Che siano le visite parallele (senza convergenz­e) di Salvini e Di Maio oppure quella di Gentiloni o le mille e una premiazion­e... il presidente del Veneto c’è sempre. E quando non è in giro per incontri istituzion­ali, lo trovate lì sulla porta dello stand della Regione a stringere mani, posare per un selfie, rispondere a tutti. Luca Zaia, 50 anni, guida il Veneto dal 2010 e secondo un recente sondaggio SWG è ancora il presidente regionale più apprezzato con il 56 per cento di gradimento. CICLABILI Tra le sue tante passioni c’è anche quella per lo sport, il ciclismo in particolar­e. Il Vinitaly sta diventando anche l’occasione per parlare di Giro d’Italia e dintorni. «Il mio Veneto è la regione più ciclistica d’Italia. Lo è per gli agonisti, ma anche per i cicloturis­ti e da anni stiamo lavorando ad una rete di piste ciclabili che al momento copre 800 chilometri e stiamo collaboran­do al progetto “Vento”, una ciclabile di quasi 700 chilometri tra Venezia e Torino — dice Zaia —. E poi ci sono le tappe del Giro. Ho un rapporto di stima e di amicizia con Mauro Vegni e tutto lo staff di Rcs Sport. Loro sanno che almeno una tappa in Veneto deve esserci. Ogni anno».

«Siamo la regione più ciclistica d’Italia. Ci piacerebbe riavere la crono del Prosecco o tra le vigne della Valpolicel­la»

CORTINA DOLOMITI UNESCO È CANDIDATUR­A MOLTO SERIA

MILANO E’ LONTANA DALLA NEVE. TORINO HA IMPIANTI OBSOLETI

LUCA ZAIA PRESIDENTE REGIONE VENETO

E per l’ormai prossima edizione sarebbero dovute essere due...

«Esattament­e. Teniamo molto all’arrivo di Nervesa della Battaglia che ricorda il Centenario della Grande Guerra. Il ciclismo ci aiuterà a ricordare la nostra storia ai bambini. E ci sarebbe anche l’arrivo di Sappada, che al momento dell’accordo era in Veneto e ora è Friuli...».

Per il futuro ci sono idee ambiziose.

«Abbiamo ufficialme­nte chiesto a Vegni la conclusion­e del Giro 2019. Ci piacerebbe replicare quello spettacola­re arrivo dentro l’Arena di Verona che ci ricorda i trionfi di Moser del 1984 e di Basso nel 2010. Ci sarebbe anche un’idea per il 2020, ma per il momento preferisco mordermi la lingua per non parlarne».

Prossimi arrivi di tappa?

«Qui al Vinitaly mi viene facile pensare alle cronometro legate al mondo del vino. Penso alla replica nelle terre del Prosecco oppure a una crono tra le vigne della Valpolicel­la».

Restando in bici, a che punto siamo col Mondiale di Vicenza 2020?

«Progetto bellissimo: abbiamo avuto l’assegnazio­ne, ma dobbiamo trovare la copertura economica. Ne parlerò venerdì con Giovanni Malagò. Ho appuntamen­to col presidente del Coni per parlare dell’Olimpiade 2026 e gli chiederò un aiuto per il Mondiale di ciclismo».

Lei caldeggia i Giochi del 2026 a Cortina.

«Cortina e le Dolomiti sarebbero la prima volta di un’Olimpiade in un sito patrimonio dell’umanità Unesco. Convincerò Malagò e tutta l’opinione pubblica che la nostra è la candidatur­a migliore».

Per via dei Mondiali della neve 2021 già assegnati a Cortina?

«Certo. Abbiamo in programma 140 milioni di euro di investimen­ti per le infrastrut­ture. Faremo un collegamen­to tra il comprensor­io sciistico delle Tofane e quello delle Cinque Torri e avremo tutti gli impianti che servono per una grande Olimpiade senza più spendere grandi cifre. Bolzano e Trento sono con noi».

Ritiene che la candidatur­a di Cortina-Dolomiti sia più forte di quelle di Milano e Torino?

«La nostra è una candidatur­a di montagna, di città e di gente che vivono di attività legate alla neve. Non certo quella di una città che vede i fiocchi ogni tanto e di un’altra che ha già ospitato l’Olimpiade ma ha avuto in eredità impianti obsoleti o completame­nte da rifare. Noi gli impianti li usiamo tutti i giorni. La nostra è una candidatur­a seria e proprio in questi giorni abbiamo avuto anche l’appoggio di Matteo Zoppas a nome della Confindust­ria veneta. Venerdì illustrerò la candidatur­a a Malagò sicuro di avere un dossier pieno di buone ragioni. E nel 2026 saranno esattament­e 70 anni dai Giochi di Cortina 1956...».

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Mauro Vegni e Luca Zaia al Vinitaly con il Trofeo Senza Fine del Giro
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