TORO E MILAN SI SCORNANO È UN PAREGGIO CON RIMPIANTI
Belotti sbaglia un rigore, poi segna Bonaventura. Pari di De Silvestri. Allo scadere Abate centra il palo
Apiccoli passi, verso la piccola Europa. Al Milan è venuta la pareggite, un’influenza di risultati che non ti permette di sognare la Champions, non più. E’ il quarto pareggio di fila, al Milan non gli succedeva dal 1994. Però permette al Diavolo, che perde due punti sull’Atalanta, di allungare un po’ sulla Fiorentina nella corsa verso un posto in Europa League. Non è tanto, ma nemmeno poco. Una cosa da pareggio, insomma. Casomai il Milan potrebbe rammaricarsi di essere fidato del Toro dormiente, di non averlo matato quando avrebbe potuto. Così poi il Toro è riuscito a incornare Donnarumma, che ha persino sventato con un guizzo dei suoi la beffa dell’ultimo respiro. Il Torino, che di questi tempi va più spedito del Milan (3 vittorie e due pari nelle ultime 5 partite) può accontentarsi perché nel primo round è sembrato più un gattino, nonostante abbia avuto la ghiotta chance di portarsi immediatamente in vantaggio con Belotti. Il Gallo ha spedito sulla traversa un rigore al minuto 3 della sfida, confermando il suo cattivo rapporto col dischetto: 5 sbagliati negli ultimi 7 in Serie A, 6 su 13 in totale. Forse è il caso di non tirarne più.
TINTE ROSSONERE Ovvio che la partita avrebbe potuto prendere subito una piega diversa dopo quell’entrata sciagurata di Kessie sull’Ansaldi perduto. Belotti non ha sfruttato l’occasione. Curioso: Donnarumma parò il suo primo rigore in A proprio a Belotti. Gigio indigesto al Gallo. E Milan storicamente indigesto al Torino (non lo batte dal 2011 in A) che si è ammosciato di colpo. Merito anche del ringhio-Diavolo che ormai si muove con meccanismi più che oliati, come le incursioni di Kessie e Bonaventura consentite dall’abbassamento di Suso e Borini a centrocampo. Guarda caso, il gol è arrivato con questo scambio di ruoli: Suso che prende palla e la spedisce a Kessie che si butta in area e tira. Sirigu bravo a respingere, ma la serie di batti e ribatti che ne segue consente a Bonaventura di pescare il jolly. Milan in gol alla prima vera azione offensiva. Ma vantaggio meritato: il giro palla rossonero è stato subito molto più efficace, quello granata lento e macchinoso e il solo Ljajic, che però aveva anche il compito di occuparsi quasi a tempo pieno di Biglia, sembrava poter accendere la luce. A centrocampo, il Milan riusciva ad avere la superiorità e a soffrire pochissimo dietro, anche perché il Torino con tre centrali e il solo Kalinic da marcare, perdeva almeno un uomo. Solo tra il minuto 30 e il minuto 36 granata hanno avuto un sussulto con una zuccata di Belotti alzata da Gigio e un tocco disastroso sotto porta di Iago Falque, che sembrava il fantasma di se stesso.
VIRATA GRANATA Il Milan ha avuto appunto, se vogliamo, la colpa di non chiudere la partita. Il Toro è salito di tono con l’entrata di un giovane molto bravo e voglioso: Simone Edera. Con lui Mazzarri ha cambiato il suo assetto in un 3-5-2, il suo schema preferito, ma soprattutto ha trovato la vivacità che mancava, il drappo per scatenare il Toro in sonno, mentre il Milan credeva di poter controllare ancora la sfida senza sbattersi troppo. Invece proprio da un’incursione di Edera è arrivato l’angolo dove De Silvestri ha fatto fare brutta figura ad Abate saltando una spanna sopra e acciuffando il pareggio. Gattuso non è rima- sto a guardare: voleva provare a riprendersi la partita e dopo essere stato costretto a sostituire un ottimo Biglia acciaccato con Locatelli, ha speso Cutrone e Andrè Silva mettendosi a specchio. Un ottimo servizio di Kessie (che si è riscattato alla grande dell’errore iniziale) per il primo ha chiamato alla paratona Sirigu. Gigio è stato poi ancora più bravo del collega ad allungarsi sulla spaccata di Ljajic in piena area. Una vera prodezza di Donnarumma Nel finale, De Silvestri non ha nemmeno potuto festeggiare come si deve il suo gol, il primo in carriera al Milan, espulso per doppio giallo da Maresca. Pari e patta anche tra gioie e dolori.