STECCA JUVE ACUTO NAPOLI Domenica sfida da brividi a Torino
Una rovesciata di Simy dà il pari al Crotone e riapre il campionato Allegri a +9 per 13’ sui rivali che soffrono e poi battono l’Udinese
Dallo storico volo di CR7 alla rovesciata di Simy. Il cielo è sempre più blu per chi tenta meravigliose follie contro la Juve. Un fantasma, una «scimmia» sulla spalla, qualcosa che perseguiterà a lungo i bianconeri. Forse più del rigore-non rigore di Benatia su Vazquez. Finisce 1-1. Una mezza sconfitta per la Juve, almeno per le implicazioni psicologiche, a pochi giorni dal Napoli. E un successo per il Crotone che resta agganciato alla A in tutti i modi. Se alla resa dei conti il capolavoro del portoghese è costato la semifinale di Champions, la magia del centravanti del Crotone minaccia di riscrivere un finale di campionato che sembrava già deciso. Ma la Juve del Bernabeu dovrebbe saperlo che niente è scolpito nella pietra, nel calcio d’oggi.
MERAVIGLIA SIMY Minuto 20 del secondo tempo, le marcature sono più distanti del solito in area bianconera. L’1-0 di Alex Sandro rassicura troppo. Su palla alta di Martella, il Crotone ha il tempo di toccarla, impunito, addirittura due volte. Prima una mezza rovesciata sbagliata, che però diventa assist, di Trotta. Poi la splendida follia vincente di Simy che s’infila dove Szczesny non può arrivare. Pari meritatissimo. Una rovesciata che scatena anche un ribaltone in classifica: giusto al 19’, infatti, il Napoli raggiunge sul 2-2 l’Udinese, per poi schiantarla 4-2. Risultato: da un virtuale +9, la Juve crolla a +4. Che proprio poco non è, alla vigilia dello scontro diretto, ma cambia la prospettiva. Niente scudetto da festeggiare in anticipo, ma un po’ di preoccupazione. Anche perché la Juve vista qui a Crotone non promette niente di buono.
DA DYBALA IN GIÙ... E se buona parte del merito è della squadra di Zenga, che ha soffocato qualunque aspirazione juventina di allargare la manovra, di verticalizzare, di aprire spazi dove tutto era chiuso a doppia mandata, non si discute un’altra cosa: la vera Juve avrebbe avuto la meglio. La Juve vista con la Samp. La Juve dall’alto dei 57 punti in più del Crotone. Ma come contro la Spal, su campi dove le maglie si chiudono, le marcature sono asfissianti, il pressing organizzato e coraggioso, se non c’è la soluzione individuale sono guai. L’unico a tentare è Douglas Costa, come al solito, ma è meno ispirato delle uscite recenti e finisce per conformarsi alla mediocrità generale. Di Dybala neanche a parlarne, chiuso nella sua fase malinconica: persi due, tre dribbling, neanche tenta di fare il regista e si limita all’appoggio orizzontale. Lui come tutti, più o meno. MOSSE (INUTILI) DI ALLEGRI Che non girasse come doveva l’aveva capito subito Allegri, al punto di cambiare sistema addirittura dopo 9’. Dal 4-2-3-1 abbastanza insensato, col solito mediano (qui Sturaro, altre volte Matuidi) esterno sinistro, soluzione che ormai dovrebbe aver capito non può funzionare, a un 4-3-3 più logico, sì, ma senz’anima. Altri accorgimenti in corsa, tipo Sturaro all’altezza delle punte in fase offensiva, servono a poco contro il 4-3-3 molto più diligente di Zenga. Con Mandragora a dettare tempi e pressing in mezzo, con Diaby a chiamare la profondità, e l’asse Stoian-Rohden che da sinistra insidia la manovra juventina. Si sente che manca Pjanic. Si capisce che Marchisio è fuori dalla manovra. S’intuisce che Bentacur si farà, il finale è suo, ma non basta. Il gol di Alex Sandro, di testa, al 16’, su 10° assist di Douglas Costa, è quasi tutto. Solo nella ripresa, solo dopo l’1-1, la sfuriata con le belle occasioni di Matuidi e Higuain. Ma Cordaz fa altre due «rovesciate». E la domanda è: perché così tardi?
CROTONE IRRIDUCIBILE D’accordo che la stagione è stata massacrante. D’accordo che il Napoli obbligava a risparmiare
LE CHIAVI Andamento lento e incapacità di «chiudere» la gara: non era vera Juve
Pressing coraggioso e organizzato: così Zenga ha meritato il prezioso pareggio
le forze. Ma se nella città di Rino Gaetano si voleva citare il cantautore, si poteva scegliere un brano diverso da «Berta filava». La trama di passaggi e passaggetti (possesso inutile al 73%) può essere impressionante se doma il Real, ma contro il Crotone, Rino Gaetano ci perdoni ancora, «nunterreggae più», è eccessiva. Forse Allegri dovrebbe urlare, più che per gli errori dei suoi, per la predisposizione all’andamento lento. Dovrebbe chiedere di «chiudere». Il Crotone veniva da quattro sconfitte nelle ultime cinque, la Juve aveva conquistato 53 punti degli ultimi 57. Tutto annullato e non solo dall’incredibile Simy versione Ronaldo.