La Gazzetta dello Sport

L’Udinese scappa Milik sorpassa Un poker che esalta: la rincorsa continua

●Due volte sotto, gli azzurri dilagano nell’ultima mezzora: segnano anche Insigne, Albiol e Tonelli. Oddo al 10° k.o. di fila

- Pierfrance­sco Archetti INVIATO A NAPOLI

Dopo sei gol, una traversa, rimonte e sorpassi, le palpitazio­ni che fanno vibrare il San Paolo dipendono da un altro campo: un finto allarme di raddoppio del Crotone fa scattare inutilment­e quasi 45 mila tifosi, però quando la partita della Juve finisce, il boato non è subito esplosivo, ma poi si diffonde come un’onda per tutto lo stadio. Il Napoli regala in quel momento un calcio d’angolo e quasi Reina guarda in alto stupito: tutto sto caos per un corner? No, è per altro.

INATTESO

Il Napoli arriverà così a Torino domenica con solo quattro punti da recuperare e la soddisfazi­one è doppia perché nel corso della serata gli azzurri si trovano virtualmen­te anche a meno 9: invece di pensare che avrebbero potuto vivere la mortificaz­ione di vedere dal vivo la Juventus prendersi lo scudetto, riescono a raddrizzar­e la loro notte, dopo essere andati in svantaggio due volte. Il Napoli, lo si è capito da tempo, non è più quello dell’andata: ha consumato troppo, sta pagando velocità incantevol­i quanto proibite perché portavano all’usura annunciata. Però con l’Udinese ritrova carattere e forza. E se non segna con triangoli perfetti, ha l’energia per battere nei duelli — basta vedere due gol simili di testa su corner — una rivale che stava proponendo una sorpresa anche meritata.

I MOTIVI

Perché i bianconeri, alla decima sconfitta consecutiv­a e logicament­e orientati alla sfida con il Crotone di domenica, per oltre un’ora vanno vicini al colpo della vita. Anche se lasciano fuori sette possibili prime scelte, mentre il Napoli si ferma a quattro. L’Udinese ha coraggio, non si accampa dietro, Oddo rinuncia alle gabbie di ogni genere e ordina l’uno contro uno a tutto campo, in stile Atalanta. Zampano, Pezzella, anche Balic, Ingelsson e Barak seguono gli avversari pure nella trequarti avversaria, Danilo viene ammonito per un fallo a centrocamp­o. Siccome è una partita impossibil­e sulla carta, Oddo rischia. Così il Napoli ha spazio se vince le battaglie singole e si apre le fasce. Invece di punire la sfrontatez­za altrui, Insigne e compagni non battono Bizzarri nella prima mezzora, ma si rifanno nel secondo tempo. Prima invece rallentano e subiscono i bianconeri che vanno in profondità. La rete di Jankto, da un cross di Zampano, dà una sveglia al Napoli; Insigne riesce a ribattere quasi subito, con squisito aggirament­o di Nuytinck e Reina riesce a salvare su Jankto. Ma a inizio ripresa, altra doccia per i napoletani, con il primo centro in campionato di Ingelsson. Dopo però la strategia strappa fiato di Oddo porta a un calo generale, e Sarri vola via. Albiol (2-2) e Tonelli (4-2) di testa stendono i friulani, però la chiave è il 3-2 di Milik.

NAPOLI DIVERSO

Milik titolare fa pensare all’estate, ma quella passata. Non entrava dal via dalla prima giornata, a Verona,

> Gli azzurri non sono più quelli dell’andata, ma hanno forza e carattere

>La squadra di Oddo aveva fatto 2 gol nelle ultime 4 gare: adesso c’è più fiducia

quando pure segnò. Il polacco arretra, apre spazi, smista anche di tacco, però non conclude quasi mai. Il migliore è Insigne, che sembra superiore come condizione e voglia di non farsi sottomette­re. Sbaglia ma ci riprova sempre. Il primo pari carica tutta la banda. E Lorenzo non si ferma. Mertens, Allan, Jorginho oltre allo squalifica­to Koulibaly sono fuori almeno all’inizio. Il belga entra quando l’Udinese passa di nuovo avanti, il sistema diventa 4-2-3-1. Il brasiliano entra quando invece è il Napoli ad aver sorpassato e ricompone il 4-3-3.

UDINESE IN PIEDI

I bianconeri avevano segnato due gol nelle ultime quattro partite e con un giocatore, Kevin Lasagna. Il quale non è stato nemmeno portato, come del resto Behrami, perché si pensa al Crotone. Fa sorridere parlare di partita chiave dopo una serie di dieci rovesci di fila, però davvero sarà la prossima gara a poter riscrivere il destino immediato dell’allenatore e di una squadra perduta in una fragilità imprevista qualche mese fa. Però l’Udinese di Ingelsson (due presenze da titolare prima di ieri) e Pezzella (solo 45’ nelle ultime 9 gare), di Jankto e Perica (traversa nel finale), sembra aver attenuato l’incapacità di reagire, la paura per il periodo devastante. Fra tiri arrivati, sbagliati e intercetta­ti, tocca quota 19. Affronterà il Crotone con più fiducia, anche se gli altri hanno fermato la Juve e tutto lo stadio qui si è abbracciat­o.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy